Il Coronavirus è ormai il “centro del nostro vivere“. La pandemia, come definita dall’OMS, ha totalmente bloccato l’Italia. Milioni di lavoratori sono a casa, in seguito all’ultimo DPCM emanato da Giuseppe Conte, che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali “non di prima necessità“. La nostra penisola si ferma e nel frattempo la natura si riprende ciò che da tempo aveva lasciato nelle mani umane. Le città sono semi deserte, il turismo, settore di punta del nostro Paese, è inesistente per questo tribolato mese di marzo. L’Italia dovrà risollevarsi economicamente da questo periodo di quarantena, indubbiamente. Nel frattempo, però, i risvolti positivi di questa reclusione forzata si fanno sentire.
Di neanche 3 giorni fa la notizia che l’inquinamento della Pianura Padana sia drasticamente crollato. A rivelarlo è L’ESA, l’agenzia spaziale europea, che grazie ai dati del satellite Copernicus Sentinel-5P mostra un nord italia più pulito e a prova di respiro. Una conseguenza delle misure di contenimento, così come avvenne qualche settimana prima ad Hubei, provincia cinese che ha fortemente beneficiato del periodo di quarantena per aver ripulito una zona ad alto rischio.
La natura ritorna ad avanzare. Flora e fauna si impossessano, di nuovo, delle città dello stivale. In un periodo in cui lo smog stava mettendo in ginocchio l’intero ecosistema globale, l’Italia, come la Cina, sperimenta l’altra faccia della medaglia “Coronavirus“. Un virus che sta avvalorando l’importanza delle relazioni sociali, degli abbracci, dei gesti che prima venivano sottovalutati, dati per scontati. Un virus che mette in risalto, come detto, la questione inquinamento. Un tema affrontato a lungo durante il precedente anno, ma senza risvolti pratici. Forse era necessaria una pandemia del genere per permettere alla natura di riaffiorare, verde e rigogliosa.
E allora i canali di Venezia, sempre torbidi, mossi e inquinati, si riappropriano di calma e limpidezza. I pochi veneziani in giro durante questi giorni di quarantena possono tornare a vedere il fondale, come non accadeva da decenni. Ma non solo: subito virale, infatti, una foto che ritrae una coppia di cigni sotto un ponte della città lagunare. Un unicum più che raro. E chi è andato a Venezia anche solo per un giorno potrà confermarlo.
Andando qualche centinaio di chilometri più a sud, la situazione sembra similare. Il porto di Cagliari, uno dei più trafficati d’Italia, è verosimilmente vuoto durante questi giorni. Le navi non salpano più e anche in questo caso è la natura a riprendere per mano il capoluogo sardo. Tanto da vedere sulla banchina del porto dei delfini, nuotare spensierati e senza paura, in un mare sempre più limpido e privo di oil spill che mette in moto migliaia di barche in tutto il mondo.
Ma le testimonianze non finiscono qui. A Milano sarebbero stati avvistati fenicotteri volare al tramonto, un cigno sulle sponde dei Navigli e famiglie di volpi gironzolare indisturbate nella periferia sud della città più movimentata d’Italia. E ancora si sente di Cinghiali passeggiare nelle piazze d’Italia come se nulla fosse.
Insomma il Coronavirus sta piegando una Nazione intera e presto sarà il turno degli altri Paesi che a differenza del nostro non hanno ancora preso decisioni stringenti in merito al contagio. Un virus che sembra farsi portavoce, però , della natura stessa. Una natura che si ribella e che giorno dopo giorno riprende possesso di ciò che la mano umana aveva tolto in decenni di sprechi e vita frenetica.
Francesco Mascali
Fonte foto cigni: Marco Contessa
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»