Caramelle gustose per diagnosticare possibili infetti da COVID-19, la geniale idea messa in pratica dai ricercatori in Ohio per verificare la presenza di uno dei sintomi più diffusi della malattia.
Da più di un anno il mondo è alle prese con il Coronavirus e una delle difficoltà maggiori è identificarne i sintomi. Per alcuni si tratta solo di un gran mal di testa, ad altri comporta problemi di stomaco, per altri ancora ha tutte le caratteristiche dell’influenza classica. C’è chi addirittura risulti positivo al COVID-19 senza manifestare sintomi. Il più diffuso sintomo che sembra accomunare l’86% delle persone positive è: la perdite di olfatto e gusto. Perché non sfruttarlo, allora, per capire chi sono i contagiati? Questa è l’idea dei ricercatori dell’Ohio State University. Scoprire se il paziente ha perso questi due sensi con un metodo semplice, economico e soprattutto piacevolmente dolce: le caramelle.
Secondo quanto riporta ANSA.it gli studiosi stanno verificando l’uso di caramelle come metodo scientifico e i risultati sembrano già molto promettenti. La seconda fase del progetto prevede la somministrazione di otto gusti diversi di caramelle dure a 2800 studenti dell’università per 90 giorni. A questi sarà richiesto di odorare e mangiare una caramella al giorno, riportando i dati su un’APP specifica. I ragazzi dovranno non solo dichiarare il gusto, ma dare un punteggio anche all’intensità avvertita di sapore e odore. Qualora l’applicazione registri un calo di tutti e due i sensi, invierà una notifica al sottoscritto in cui lo si invita a rimanere a casa e si procederà con i tamponi per verificare la presenza del Coronavirus.
Il progetto è finanziato dalla National Institutes of Health che ha messo a disposizione della ricerca ben 305mila dollari, credendo molto nella possibilità di sviluppare metodi facili e veloci per individuare il Coronavirus. «Chiedere alle persone di identificare i sapori annusando e assaggiando le caramelle consente una valutazione sofisticata della funzione di due percorsi. Attraverso il naso e la parte posteriore della gola, con cui il nostro olfatto aiuta a dirci cosa stiamo mangiando» ha dichiarato il prof. Simons (a capo della ricerca). Il quale, è anche abbastanza convinto, che nessuno potrà resistere alla tentazione di mangiare caramelle per una causa così nobile.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.