Con il posticipo di ieri sera tra Atalanta e Benevento, vinto 1-0 dai bergamaschi in casa, si è conclusa la quattordicesima giornata di Serie A. Per le Streghe si tratta della quattordicesima sconfitta in altrettante gare, mentre gli orobici tornano a vincere dopo tre partite. Negli anticipi del sabato conquistano l’intera posta in palio Bologna (3-0 con la Sampdoria al Dall’Ara), Chievo (2-1 con la SPAL al Bentegodi), Verona (2-0 col Sassuolo al MAPEI Stadium) e Inter (3-1 col Cagliari alla Sardegna Arena), mentre la domenica risulta amara per Roma e Lazio, con le due squadre capitoline fermate entrambe sull’1-1, rispettivamente dal Genoa a Marassi e dalla Fiorentina all’Olimpico, e per il Milan, che non va oltre lo 0-0 a San Siro col Torino. Vittoria di misura per il Napoli in casa dell’Udinese (1-0) e tre punti ritrovati per la Juventus, che in serata liquida il Crotone per 3-0 davanti al proprio pubblico. Si segnalano ben due esoneri, con Bucchi che lascia la panchina del Sassuolo a Iachini e Montella che viene sostituito da Gattuso al Milan, e un debutto, quello di Oddo alla guida dell’Udinese. In chiave classifica cambia poco, con il Napoli sempre al comando e unica squadra ancora imbattuta insieme all’Inter seconda, mentre il punto ottenuto dal Genoa permette ai rossoblu di abbandonare momentaneamente la zona retrocessione, la Juventus stacca la Roma di tre punti e la Lazio spreca la possibilità di agganciare al quarto posto i cugini giallorossi. Ecco i nostri Top & Flop del quattordicesimo turno di Serie A.
TOP
ICARDI – Chi lo accusava di non essere un giocatore determinante per le sorti dell’Inter si è dovuto ricredere. Le sue incredibili doti tecniche erano note da tempo, ma sotto la guida di Spalletti pare aver compiuto il tanto agognato salto di qualità dal punto di vista della continuità di rendimento e della capacità di risultare imprescindibile per la squadra. In casa del Cagliari i suoi soffrono e i padroni di casa provano ad approfittarne: Maurito risponde con una doppietta sontuosa, due gol d’autore che gli consentono di raggiungere Immobile in vetta alla classifica dei marcatori con quindici reti e di blindare il secondo posto dei suoi. Trascinatore.
SIRIGU – Offre una prova da incorniciare, rivelandosi il migliore dei suoi con una serie di interventi decisivi che permettono a un Torino opaco di uscire imbattuto da San Siro. Nel pareggio a reti bianche in casa del Milan, infatti, il portiere sardo abbassa la saracinesca e si oppone con autorevolezza alle sortite offensive avversarie, risultando decisivo in particolar modo sulle conclusioni di Kalinić e Çalhanoğlu. La palma di migliore in campo per i granata va decisamente a Sirigu. Grazie a lui, inoltre, il Toro mantiene la porta inviolata dopo dieci partite consecutive con almeno un gol incassato.
INGLESE – Il suo Chievo non vinceva dallo scorso 22 ottobre, giorno del derby vinto per 3-2 col Verona grazie a una sua doppietta. Nel match interno con l’agguerrita SPAL, anch’essa a caccia di punti in ottica salvezza, l’ex attaccante del Carpi è risultato il vero protagonista, rimontando l’iniziale svantaggio propiziato da un’autorete di Cesar con una doppietta pesantissima per le sorti dei gialloblu. L’anno scorso ha vissuto la stagione migliore della sua carriera con 10 reti in 34 presenze, quest’anno è già a quota 6 gol in 13 apparizioni. Sta raccogliendo i frutti di tanta gavetta e impegno che lo hanno portato a mettersi in mostra con risultati più che positivi sul palcoscenico della Serie A.
FLOP
DE ROSSI – Fino a venti minuti dal termine della gara, con la sua Roma in vantaggio per 1-0 sul campo del Genoa, non demerita affatto, offrendo tutto sommato una prestazione positiva. Poi, però, è protagonista in negativo di un episodio che cambia completamente lo scenario della partita, colpendo Lapadula con una manata al volto in area di rigore e facendosi dunque espellere, inchiodato dalla consultazione della VAR. Dal dischetto, inoltre, lo stesso Lapadula non perdona Alisson e costringe la Roma a tornare a casa con un solo punto. Pomeriggio da dimenticare per il capitano giallorosso, abituato a lottare dal primo all’ultimo minuto sul rettangolo di gioco ma non a commettere gesti del genere.
KALINIĆ – Non gli si può imputare la mancanza di impegno o di spirito di sacrificio, ma al contempo nel pareggio a reti bianche in casa col Torino risulta indubbiamente uno dei peggiori. L’ariete croato non ripaga la fiducia di Montella, gettando alle ortiche numerose occasioni da rete e impedendo di fatto ai suoi di sbloccare la contesa. Sirigu vive un pomeriggio di grazia, vero, ma l’ex centravanti della Fiorentina ha delle responsabilità enormi per delle ghiotte chance che un giocatore del suo calibro non può dilapidare. Tanti bassi e pochi alti in questa prima parte della sua nuova avventura in maglia rossonera.
BERARDI – È l’anello debole del tridente con Politano e Matri, il vero enigma di quest’avvio di stagione del Sassuolo. A onor del vero, è da un bel po’ di tempo che il brillante e imprevedibile Berardi di inizio carriera ha lasciato il posto a un giocatore svogliato, impreciso e impacciato. Iachini, subentrato all’esonerato Bucchi e atteso dal debutto domenica prossima in casa della Fiorentina, avrà tra i tanti obiettivi anche quello di rivitalizzare un giocatore cui non manca certo il talento, ma la costanza. Nel ko casalingo per 2-0 col Verona, l’esterno offensivo calabrese non ha mai dato l’impressione di poter dare un contributo determinante alla manovra dei neroverdi, sprecando innumerevoli occasioni importanti ed uscendo dal campo per infortunio.
Dennis Izzo
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