L’immagine emblema per la quale la sedicesima giornata del massimo campionato italiano di basket rischia seriamente di passare agli annali è quella della poco edificante rissa avvenuta nella gara domenicale tra Bologna e Trento, episodio che purtroppo fa passare in secondo piano il rallentamento delle big in vetta alla classifica, i guai di Torino, il buon momento di Brindisi e il primo colpo esterno di Varese.
È inutile negarlo: la prima del girone di ritorno si è aperta coi botti, purtroppo non figurati, tra le due compagini bianconere del torneo, la Virtus dei fratelli Gentile e la Dolomiti Energia di Gutierrez e Sutton, i quattro principali protagonisti dello scontro a suon di pugni occorso nel finale di terzo quarto di un match già sotto il pieno controllo dei padroni di casa.
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— Michele Lapini (@MicheleLapini) January 21, 2018
Il causus belli è stata la reazione inconsulta del giocatore trentino di origine messicana durante una palla contesa con il più anziano dei fratelli Gentile, in soccorso del quale si è subito portato l’ex capitano dell’Olimpia fermato a stento dai compagni e dal suo allenatore, provvidenziali nell’evitare così che il “combattimento” prendesse una piega ancor più brutta. Risultato: tre giornate di squalifica inflitte al nazionale italiano, due per Gutierrez, una per Sutton (alzatosi dalla panchina) per una sentenza, in generale, che non pare molto equa (la Virtus ha presentato ricorso) e che di sicuro nel complesso non aiuta l’immagine basket italiano.
Di fatto gli avvertimenti del PalaDozza purtroppo hanno fatto passare in secondo piano la quinta vittoria nelle ultime sei uscite proprio delle V nere e il career high in serie A di un gigantesco Marcus Slaughter (25 punti in 29 rimbalzi con l’81,8% da due e anche 8 rimbalzi), primo di giornata anche per valutazione (38) davanti a Dyshawn Pierre di Sassari e Lee Moore, quest’ultimo top scorer (21 punti con il 64% dal campo) di Brescia nell’ampia vittoria dei lombardi su una Pesaro ora ultima in classifica e incapace, domenica, di resistere alle folate dei ragazzi di coach Diana.
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La Leonessa in questo modo, grazie all’88-70 sulla Vuelle, è riuscita a conquistare due preziosissimi punti in classifica e a risalire in testa alla graduatoria in una giornata che ha riservato più dolori che gioie alle prime della classe. Eccetto Brescia infatti, solo l’Olimpia Milano è uscita dal turno senza leccarsi le ferite ma per farcela ha dovuto sudare fino alla fine contro una sempre più solida Cremona, punita solo da una splendida rimessa giocata dai biancorossi sull’asse Micov–Kuzminkas (migliore dei suoi con 19 punti) a una manciata di secondi dal termine dei regolamentari.
Cremona sfiora l’impresa al Forum, ma Micov e Kuzminskas salvano Milano – https://t.co/nMKz8yOBC7 pic.twitter.com/a2wyChCF9k
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La squadra del capoluogo lombardo in questa maniera è tornata anche lei ad occupare quel primo posto che la settimana precedente era appannaggio esclusivo di Avellino, fermata fuori casa dopo cinque successi filati dalla Grissin Bon Reggio Emilia che con un’eccellente prova corale (6 uomini in doppia cifra) ha avuto la meglio sui campioni d’inverno (89-86 il punteggio conclusivo) infliggendogli una sconfitta che, tuttavia, assume un gusto meno amaro per via dei contemporanei stop di Venezia e Torino.
Si ferma a Reggio Emilia la corsa della Sidigas. https://t.co/QIES5YCjk5 pic.twitter.com/LzUmVT9OPA
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Di questi due a preoccupare di più, vista la situazione ambientale di entrambi i team, è sicuramente quello della Fiat: se quella della Reyer infatti, considerata l’assenza di Orelik da assorbire e le quattro vittorie in altrettante gare da cui veniva, si può configurare come una sconfitta dovuta a una delle più classiche giornate storte (sintomatico lo 0/7 dal campo in 20 minuti di Peric), quella dei torinesi rappresenta l’apice di una clima decisamente turbolento che circonda la squadra e rischia di essere il prologo di qualcosa di più preoccupante.
L’Auxilium in settimana ha dovuto assistere alle dimissioni di coach Banchi, cosa che sicuramente ha destabilizzato e non ha fatto bene a una squadra in un momento discretamente positivo al comando della quale, in fretta e furia, è stato chiamato Carlo Recalcati, uomo d’esperienza e pedigree che prima di operare a livello tecnico-tattico sul roster dovrà riportare calma e serenità in un gruppo che comunque ad oggi è sempre quinto in classifica.
Intanto, per la serie “piove sul bagnato”, è arrivata la sconfitta contro la Brindisi dell’ex Vitucci (che a giudicare dall’episodio dello speaker che ha “sbiascicato” il suo nome durante la presentazione non deve aver lasciato a tutti dei gran ricordi sotto la Mole) che, cappeggiata da Nic Moore (26 punti) e Blaz Mesicek (career high con 18 punti), ha strappato al PalaRuffini il terzo trionfo nelle ultime quattro gare entrando prepotentemente nel gruppone delle squadre al penultimo posto con 10 punti.
16a giornata, @Lac25_ 15 punti, 7 rimbalzi. Terza vittoria in quattro partite per Brindisi (68-82 vs Torino).
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Una posizione questa che la Happy Casa condivide con una Capo d’Orlando sempre più in crisi (quinta sconfitta di fila), una Openjobmetis Varese sbloccatasi in trasferta e una Pistoia finalmente convincente, vittoriosa nell’ultimo turno proprio sulla Betaland aiutata dal grande impatto dei suoi italiani (sugli scudi in particolare Gaspardo e Magro, autori rispettivamente di 22 e 15 punti).
All’appello, in fondo alla classifica, a guardare tutti dal basso c’è Pesaro che, fin da subito, proverà in tutti i modi ad abbandonare quel posto che significa retrocessione alla stregua di quelli che, precedendola in classifica, proveranno a non farsi raggiungere. Si annuncia quindi una battaglia, possesso su possesso, lunga quindici giornate che i tifosi di pallacanestro si augurano sia solo a base di canestri: di pugni e colpi bassi infatti ne abbiamo avuti già abbastanza.
Federico Guido
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