I gironi sono ormai alle spalle e tra impronosticabili sorprese e scontate certezze ci apprestiamo a vivere la fase eliminatoria del torneo. Il meglio deve ancora venire, insomma, e gli ottavi di finale, da sempre, delineano e plasmano sogni e paure delle squadre che passeranno al turno successivo. Tra i Mondiali del 2014 e gli Europei del 2016 tre squadre sulle quattro finaliste sono sopravvissute alla prima fase della spedizione russa. Francia, Argentina e Portogallo cercano il pass per i quarti, mentre la Germania guarderà da casa un torneo che sembrava essere alla portata solo alla vigilia della prima gara. Tanti gli intrecci di questi ottavi, altrettante le storie che potrebbero nascere dai singoli incontri. Ecco, in questo appuntamento, l’elenco delle prime quattro partite che ci attendono.
Nonostante il cammino che ha portato queste due squadre agli ottavi sia totalmente differente, un risultato ben definito è quasi impossibile da immaginare. I galletti arrivano da un girone vinto con facilità, anche se i ritmi del motore non sono mai stati alzati oltre il dovuto e Deschamps e compagnia hanno ancora tanto da dimostrare. Pogba, Griezmann e Mbappè dovranno obbligatoriamente dimostrare il loro valore sin da questa sfida: il popolo francese vuole il riscatto dagli europei in casa e pare ancora poco soddisfatto del gioco mostrato fin qui dai bleus. D’altro canto l’Argentina è stata un’altalena di emozioni fino a questo punto. Dal rigore sbagliato da Messi al goal qualificazione di Rojo l’albiceleste è passata dall’inferno al paradiso, con tutte le conseguenze del caso. La situazione della selecion è da mani nei capelli: nessun identità di gioco, voci di corridoio che si susseguono di giorno in giorno su uno spogliatoio letteralmente diviso e l’allenatore Sampaoli lasciato al suo triste destino da federazione e staff. La Francia è una delle squadre più solide tra centrocampo e difesa e il pronostico verte proprio su di loro, ma quando c’è Messi tutto è possibile e i mondiali hanno sempre regalato grandi storie da raccontare.
La parte più affascinante delle due sfide del 30 giugno sta nel possibile quarto di finale: qualora passassero Argentina e Portogallo la sfida nella sfida Messi–Ronaldo sarebbe da almanacchi del calcio, nonché una prima assoluta in un mondiale. Ma come l’albiceleste anche i lusitani sembrano leggermente dietro. L’Uruguay arriva a questo mondiale al picco della propria maturità, con un gruppo che negli anni si è solidificato gara dopo gara. La forza della squadra di Tabarez verte tra i due poli del campo: attacco e difesa. La coppia Suarez–Cavani non necessita certo di presentazioni e in questo caso bastano i numeri: chi si può permettere in una singola squadra due bomber da 73 reti stagionali? Dall’altro lato del campo, a difendere Muslera, l’altra coppia da capogiro: Godin e Gimenez. I due compagni di reparto condividono anche lo spogliatoio dell’Atletico e l’intesa raggiunta è da sogno: i 0 goal incassati fin qui passano totalmente da quei due lì dietro. Certo, Cristiano Ronaldo, come Messi, può cambiare la partita con una singola giocata, ma alle porte di questo ultimo giorno di giugno, il quarto Argentina-Portogallo, per quanto suggestivo, sembra essere altamente improbabile.
Se questa sfida la dovesse pronosticare un matematico o ancora uno statistico, sarebbe scontata la vittoria della Spagna. Il gruppo di Hierro è arrivato primo nel girone e può contare su una rosa piena di talento e trofei vinti tra nazionale e club. Numeri su numeri, roba da matematici e statistici, dicevamo. Ma la palla è rotonda ed entrano in campo altri fattori. Per la Russia, anzitutto, è l’occasione della vita: il mondiale in casa sta lentamente dimostrando il valore dei ragazzi di Cherchesov, e la possibilità di fare il grande salto proprio contro una delle nazionali più vincenti degli ultimi anni sembra qualcosa di troppo allettante per non essere colta al volo. Dall’altro lato c’è, appunto, la roja: gli svarioni in fase difensiva sono troppo continui durante i 90 minuti e contro il Marocco si è rischiato l’inverosimile. L’unico in palla pare essere il madrileno Isco: un diamante nel deserto, visto il nulla cosmico attorno a lui. Poi c’è l’ultima variabile, quella del pubblico: i russi tengono particolarmente a questa spedizione e l’hanno dimostrato ampiamente nelle tre partite del girone. Arrivare ai quarti sarebbe il secondo checkpoint per poter definire il mondiale “soddisfacente”. Senza dimenticarsi, però, che la Spagna può creare una catena di passaggi da cui è sempre difficile districarsi e se la solidità mentale della roja avrà la meglio sull’impulsività ci sarà poco da fare per Golovin e compagni. Il pronostico dice Spagna, ma per i padroni di casa questa è più di una semplice partita.
Il secondo giorno di ottavi viene dunque chiuso da una sfida che non dovrebbe riserbare più di tante sorprese. Per la Danimarca il solo esserci, agli ottavi, rappresenta una vittoria. Per i Croati, invece, il discorso è diverso. Vi avevamo parlato, all’apertura di questi mondiali di calcio, della squadra di Dalic. Ebbene: i 9 punti rifilati a Nigeria, Argentina e Islanda dimostrano appieno le intenzioni di questa nazionale, specie se si guarda alle ultime 2 partite (nella prima la manifesta superiorità si è tradotta in 3-0; nella seconda si è avuta dimostrazione delle alternative in panchina). Questa, per la Croazia, è la generazione più colma di talento e Modric e compagnia hanno l’ultima occasione per scrivere la storia. Qualunque passo falso potrebbe non essere perdonato e non provare il colpo grosso con questi uomini sarebbe un delitto per la popolazione croata. Occhio però ai giganti del nord, che potrebbero portare qualche insidia (non insuperabile, intendiamoci).
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»