A partire dal 14 giugno gli appassionati avranno un solo appuntamento: quello immancabile dei Mondiali di Russia 2018. Mondiali che, per la prima volta dopo 60 anni, l’Italia vedrà da casa, come altre big al pari degli azzurri (Olanda, semifinalista nel 2014, su tutte). Per quello che viene definito come il mondiale più equilibrato di sempre gli azzurri avrebbero potuto dire la loro, mentre invece i tanti tifosi delusi dovranno cercare la squadra del cuore con cui sostituire la nostra nazionale. Ecco dunque la presentazione degli 8 gironi mondiali, scandita tramite 2 differenti appuntamenti, dalla A alla H. In questo articolo approfondiremo la situazione dei primi quattro gironi:
Il primo girone comprende, come da tradizione, i padroni di casa della Russia, poi l’Uruguay, l’Egitto e l’Arabia Saudita. Il pronostico sulla vittoria del girone verte tutto sui sudamericani, con Cavani e Suarez pronti a giocare il torneo che potrebbe cambiare la loro carriera (già comunque ricca di successi). Sarà dunque lotta a 2 tra Russia ed Egitto per il secondo posto. I padroni di casa non dispongono di una rosa molto talentuosa (la maggior parte dei giocatori gioca in patria) ma Cherchesov farà sicuramente leva sulla coesione del gruppo e sull’entusiasmo del pubblico di casa. Per i faraoni invece sarà la terza partecipazione alla competizione (28 anni fa la seconda) con Salah e compagni che potrebbero portare qualche insidia di troppo ai padroni di casa. Sembra già fuori da giochi, invece l’Arabia Saudita dell’argentino Pizzi, alla quinta partecipazione nella storia. Ma occhio alle sorprese.
Un girone che sembra già scritto, inutile girarci attorno. Se il passaggio di Portogallo e Spagna sembra più che scontato, la domanda, semmai, verte su chi riuscirà a passare come primo. Gli occhi saranno tutti puntati su CR7 che dopo l’inaspettato Europeo di 2 anni fa è pronto a scrivere altre importanti pagine nel libro della propria nazionale. In Spagna, invece, si punta al riscatto dopo le ultime 2 spedizioni internazionali (Brasile ’14 e Francia ’16), forte dei senatori già vincenti con le furie rosse e dei giovani, titolari fissi nei grandi club di tutta Europa. Per quanto riguarda Marocco e Iran, quindi, sembra esserci poco da fare, con i persiani che sembrano in leggero vantaggio sugli africani. Il girone, comunque, non dovrebbe riservare particolari problemi a Lopetegui e Coelho, che si giocheranno il primato già alla prima sfida.
Molto simile al primo girone anche il Girone C. La Francia sembra essere a mani basse la prima squadra del girone, essendo non solo una delle compagini più giovani del mondiale, ma anche una delle più preparate tecnicamente e tatticamente. I galletti partono tra i favoriti di questo mondiale e gran parte del merito lo si deve al progetto a lunga scadenza del C.T. Deschamps, voglioso di riscatto dopo la finale persa 2 anni fa all’europeo. A giocarsi il secondo posto, invece, Danimarca e Perù, con i danesi in vantaggio sui sudamericani grazie all’equilibrio tra i reparti. Non molto quotati per il passaggio del turno, invece, gli australiani, che hanno superato con qualche difficoltà di troppo il girone (concluso da terzi, dietro l’Arabia Saudita) e che sembrano essere in Russia più per fortuna che per altro..
Il girone D è sicuramente il più interessante dei primi quattro. I fari, com’è ovvio, che sia saranno tutti puntati sull’Argentina di Messi. L’albiceleste è la grande attesa di questi mondiali non solo per aver sfiorato il successo per ben 3 volte negli ultimi anni (un mondiale e due copa america) ma anche e soprattutto per vedere proprio il talento di Rosario alzare al cielo la coppa. Occhi aperti però alla Croazia. La squadra di Dalic è chiamata al definitivo salto di qualità ed è candidata ad essere la grande “sorpresa” di questo mondiale. Un tale agglomerato di talento non può essere sprecato nell’anno della maturità e con un centrocampo (leggi Rakitic, Modric e Brozovic) e un attacco del genere faranno sicuramente divertire i 4 milioni di Croati davanti al televisore. Si candidano invece per il ruolo di guastafeste l’Islanda (alla prima storica partecipazione) e la Nigeria, con i primi che stanno continuando a fare la voce grossa in campo internazionale, quando solo 6 anni fa occupavano la 131° piazza nel ranking FIFA.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»