La notizia ufficiale (distinguere dai rumors) è finalmente arrivata: Gigio Donnarumma ha rinnovato il proprio contratto con il Milan. Termina dunque una telenovela praticamente infinita, che dall’annuncio del mancato rinnovo, alla recentissima firma, ha visto passare tanta acqua sotto i ponti. Disprezzo da parte dei fedelissimi tifosi, un Europeo Under-21 altalenante e quell’esame di maturità declinato a favore di una rifocillante vacanza a Ibiza. E mentre il ministro dell’istruzione Fedeli con una toccante lettera esorta il portiere rossonero a conseguire il diploma nel prossimo anno scolastico, c’è una storia, simile ma con tante differenze, che passa (ingiustamente) in sordina.
Cambiamo campo, le reti spostiamole in mezzo e alleggeriamo un po’ la sfera: insomma, viriamo sulla pallavolo. Uno sport secondario qui in Italia, inutile nasconderlo, che però regala, spesso e volentieri, esempi di vita e di sport. Paola Egonu, schiacciatrice della nazionale azzurra, le due settimane sabbatiche le ha prese con grande piacere, ma per preparare al meglio l’esame di maturità. 70/100 e diploma in ragioneria in tasca. Sì, proprio quello che avrebbe dovuto avere il portiere rossonero tra le mani in questi giorni.
La giovane pallavolista di Cittadella, una volta tornata in campo per il World Gran Prix si è tolta anche la soddisfazione di scrivere il record di punti in una sola partita, ben 39. Un successo che si aggiunge nella collezione personalissima della Egonu, che può già contare i record del campionato italiano per punti in un singolo match e punti complessivi nel torneo, rispettivamente 39 e 553. Non male per un astro nascente dello sport nostrano, che alla soglia dei 19 anni (li compirà il 18 dicembre) ha già dimostrato appieno il proprio valore.
Un esempio di sport che si concilia perfettamente con lo studio, grazie al supporto non solo della famiglia, ma anche della federazione, che da sempre spinge i propri tesserati ad essere da esempio per i giovani atleti. Se dalla pallavolo azzurra arrivano messaggi confortanti sul binomio sport-studio, dal mondo del calcio passa tutt’altro. Il caso Donnarumma tra i banchi di scuola ha fatto un eccessivo rumore, sia per aver sospeso i colloqui di altri 57 candidati (che insieme alla commissione hanno aspettato la conclusione del già citato Europeo di categoria), sia per la “toccante” lettera del ministro Fedeli. La domanda è d’obbligo: se un cittadino qualunque si fosse ritirato dagli esami di maturità a causa di un lavoro certo meno noto del calciatore avrebbe ricevuto lo stesso trattamento?
Due pesi e due misure. Per quel ruolo di spicco che ricopre il giovane Gigio e per quel lauto compenso che per molti è causa di giustificazione. “A che serve il diploma se guadagni 6 milioni l’anno?” avranno pensato in molti. Impara l’arte e mettila da parte, si dice. Nel frattempo la Egonu già pensa all’università (Economia e Giurisprudenza le idee più gettonate) e per le vacanze ci sarà tempo. Chissà se una lunga lettera del ministro Fedeli arriverà anche per la giovane schiacciatrice azzurra. Ma, forse, dare solo l’esempio vale qualcosa in più.
Francesco Mascali
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