Un quarto di campionato NBA è stato ormai archiviato e si cominciano a delineare le prime gerarchie nelle due Conference. Se ad Est, abbiamo più volte parlato in queste settimane dei formidabili (fin qui) Boston Celtics che stanno andando avanti in maniera spedita (17-3), ad Ovest, dovrebbe essere lotta a due fino alla fine per il primo posto tra Houston Rockets (14-4) e Golden State Warriors (14-5). Tra le squadre che hanno sorpreso positivamente in questo inizio di campionato, troviamo i New Orleans Pelicans e gli Indiana Pacers su tutte.
In un basket moderno che si sta indirizzando sempre di più verso un gioco perimetrale, con sempre più allenatori NBA che prediligono la small ball, sarebbe follia pensare di giocare con due giocatori sopra i 2,10 m. Eppure i New Orleans riescono, con discreti risultati, a sfidare la modernità del gioco, vuoi per l’atipicità dei suoi lunghi, vuoi per lo smisurato talento degli stessi. Anthony Davis e DeMarcus Cousins, stanno guidando la loro squadra ad un record di 11-8. Nessuno si aspettava una stagione fin qui così positiva, vista soprattutto la restante parte del roster che offre ben poco a livello di talento. DMC viaggia a 25.5 punti, 12.6 rimbalzi e 5.4 assist di media. Il dato più impressionante sono le 7 triple di media tentate a partita. Per capirci, il numero 0 dei Pelicans tira dall’arco più di specialisti del livello di JJ Redick e Bradley Beal. Il compagno di reparto, Anthony Davis, ha medie molto simili: 26 punti e 11.3 rimbalzi; ha doti da passatore meno sviluppate dell’amico (entrambi provengono dall’università di Kentucky) ma ha un modo di giocare più “pulito” che gli consente di perdere meno palloni e commettere meno falli.
Dopo la partenza di quello che è stato l’uomo franchigia per molti anni (Paul George), nessuno avrebbe immaginato gli Indiana Pacers così competitivi in NBA. Eccoli invece con quasi il 60% delle vittorie (11-8) con i playoff a portata di mano visto l’equilibrio dell’Eastern Conference. Tutti i componenti del quintetto titolare sono in doppia cifra per punti a partita, spicca Victor Oladipo con i suoi 22.8 di media. L’attacco gira bene, infatti, i Pacers sono secondi per percentuale di tiro da tre e quarti per percentuale di tiri dal campo. L’ottima fase offensiva compensa con una difesa ancora da sistemare (diciassettesima per defensive rating) e la panchina si sta rivelando ottima con gli ingressi dei vari Domantas Sabonis (anche lui in doppia cifra di punti a partita, 12.9), Lance Stephenson e Cory Joseph. In attesa del ritorno di Glenn Robinson III, costretto ad operarsi per l’aggravarsi di una distorsione alla caviglia sinistra e che ritornerà solo nel 2018. Robinson è stato un fattore importante nella passata stagione, soprattutto nei momenti in cui Paul George è stato infortunato.
Tutto invariato per quanto riguarda la classifica marcatori NBA. James Harden primo con 31.4 punti di media (non calano i suoi numeri nonostante il ritorno di Chris Paul), seguito da Giannis Antetokounmpo (29.5) e da LeBron James (28.5).
Risale Stephen Curry (26 di media) che nelle ultime 5 partite ha tenuto numeri spaventosi: 31.6 punti con il 49.5 % dal campo e il 97% dalla lunetta.
Dario Consoli
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