Nonostante abbia giocato in Italia appena due anni e mezzo, Mohamed Salah ha lasciato un ottimo ricordo nel nostro paese, incantando con le maglie di Fiorentina e Roma e compiendo il tanto agognato salto di qualità che non era riuscito a fare sotto la guida di José Mourinho al Chelsea, in virtù anche e soprattutto dell’utilizzo col contagocce da parte dello Special One e dal mancato adattamento ad un campionato piuttosto impegnativo e complicato qual è la Premier League. In Inghilterra il talento messo in mostra in Svizzera col Basilea e alle Olimpiadi 2012, disputate proprio a Londra, non era riuscito ad emergere, ma Salah ci ha messo poco a rimettersi in carreggiata.
Buona parte dei tifosi della Fiorentina non gli ha perdonato il trasferimento alla Roma dopo una positivissima parentesi in quel di Firenze, in cui mise a referto 9 reti in 26 presenze tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, tra cui la decisiva doppietta nel successo per 2-1 contro la Juventus a Torino nell’andata della semifinale di Coppa Italia. A Roma, poi, il classe ’92 egiziano non si è limitato ad offrire prestazioni esaltanti, ma è diventato in poco tempo un punto di riferimento imprescindibile per il sistema di gioco di Rudi Garcia prima e Luciano Spalletti poi, entrando nel cuore della piazza giallorossa a suon di gol d’autore, assist geniali e giocate decisive a certificarne la definitiva consacrazione dopo un deludente anno e mezzo al Chelsea e sei mesi di altissimo livello alla Fiorentina.
L’anno scorso, in particolar modo, Salah ha vissuto la miglior stagione della sua carriera, trascinando la Roma al secondo posto in campionato con 15 reti in 31 presenze e totalizzando 19 gol in 41 apparizioni considerando anche le coppe. Nell’anno del ritiro di Francesco Totti, l’egiziano cresciuto nell’Al-Mokawloon è risultato dunque uno dei protagonisti dell’ottima annata della squadra giallorossa, tanto da divenire oggetto del desiderio di numerosi top club europei ed accasarsi al Liverpool per 42 milioni di euro più 8 di bonus, diventando l’acquisto più oneroso nella storia dei Reds, davanti ad Andy Carroll (rilevato per 35 milioni di euro dal Newcastle nel 2011).
Per il prosieguo della sua carriera, dunque, l’egiziano ha scelto di tornare in Inghilterra, proprio laddove si mise in evidenza come uno dei talenti più interessanti a partecipare alle Olimpiadi, ma anche dove il suo processo di crescita subì una busca frenata con la maglia del Chelsea, con cui non riuscì ad emergere né a convincere l’ambiente londinese, venendo scaricato dopo appena 19 presenze e 2 reti tra campionato e coppe in un anno e mezzo. Stavolta, però, lo scenario cambia drasticamente: Salah è più maturo (25 anni compiuti lo scorso 15 giugno), Klopp ha già allenato tanti giocatori dalle sue caratteristiche e punta tantissimo su di lui e l’inizio della nuova avventura è piuttosto esaltante.
L’estroso esterno offensivo originario di Basyoun mette subito la sua firma nel pareggio esterno per 3-3 col Watford, si ripete nel netto 4-0 interno contro l’Arsenal, evita la sconfitta casalinga col Burnley (1-1), apre le marcature nel successo per 3-2 in casa del Leicester, mette a referto la sua prima doppietta nel pesante 4-1 rifilato a domicilio al West Ham e punisce i suoi ex compagni del Chelsea nel pareggio per 1-1 ad Anfield, per poi andare a segno anche nel pirotecnico pareggio per 3-3 maturato all’Emirates con l’Arsenal, nella vittoria interna per 2-1 in rimonta contro il Leicester con una doppietta, nel 4-3 casalingo contro il Manchester City e fa registrare una doppietta nel pareggio per 2-2 col Tottenham.
Spicca su tutte le sue prestazioni, però, la recente prova offerta nell’agevole successo per 5-0 ad Anfield contro il Watford, in cui ha centrato una sontuosa quaterna, vivendo l’ennesima giornata degna di nota di una stagione da incorniciare. Con 28 reti in 30 presenze, Salah è attualmente al comando della classifica marcatori della Premier League e in Champions League ha messo a referto 7 gol in 10 apparizioni, a pari merito col compagno di squadra Roberto Firmino e con Edinson Cavani ed Harry Kane e dietro soltanto a Cristiano Ronaldo (12) e Wissam Ben Yedder (8). Tra campionato e coppe, dunque, il 25enne ha fatto registrare fino a questo momento la bellezza di 36 reti in 41 presenze ed è attualmente in pole position per la vittoria della Scarpa d’oro, avendo segnato più gol di giocatori del calibro di Lionel Messi (25), Ciro Immobile, Edinson Cavani, Harry Kane (24), Robert Lewandowski (23), Cristiano Ronaldo, Mauro Icardi (22), Luis Suarez (21) e Neymar (20), pur non essendo un bomber di razza, né un centravanti di mestiere.
Alla luce dell’incredibile continuità dal punto di vista realizzativo del fuoriclasse egiziano, desta parecchio stupore l’offerta lanciata martedì scorso dalla filiale della Vodafone in Egitto, che regala a tutti i suoi utenti – stimati in circa 43 milioni di persone – ben undici minuti di chiamate gratis per ogni gol del numero 11 del Liverpool, in virtù di un contratto di sponsorizzazione firmato proprio col club inglese, in seguito all’accordo raggiunto tra l’amministratore delegato di Vodafone Egypt, Stefano Gastaut, e di quello dei Reds, Ian Ayre, valevole fino al termine della stagione attualmente in corso. Considerando il costo al minuto di ogni chiamata, l’azienda andrà a perdere circa 140 milioni di dollari, anche perché Salah non sembra intenzionato a smettere di segnare.
Anche e soprattutto in seguito alla partenza di Philippe Coutinho, che nella scorsa sessione di mercato invernale si è accasato al Barcellona, i tifosi dei Reds hanno eletto il miglior giocatore africano del 2017 a proprio beniamino ed idolo indiscusso, tanto da dedicargli un coro che risuona in ogni partita che il Liverpool gioca ad Anfield: “Mo Sa-la-la-la-lah, Mo Sa-la-la-la-lah, if he’s good enough for you, he’s good enough for me. If he scores another few then I’ll be Muslim too, if he’s good enough for you, he’s good enough for me. He’s sitting in the mosque, that’s where I wanna be. Mo Sa-la-la-la-lah, Mo Sa-la-la-la-lah”. Da promessa interessante a implacabile trascinatore in grado di fare la differenza, la parabola di Salah è in continua ascesa e il Messi d’Egitto non sembra intenzionato a porsi limiti.
Dennis Izzo
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