A giochi chiusi la fa da padrone lo spettacolo puro, privo stavolta di cervellotiche strategie e freddi calcoli. Trionfa (finalmente) Vettel, che non vinceva dal GP d’Ungheria – datato 30 luglio 2017 ndr. –, ultima corsa prima della pausa estiva. A completare il podio Bottas e Raikkonen, ma a strappare gli applausi (ancora una volta) è Lewis Hamilton che arriva quarto dopo essere partito ultimo a causa dell’incidente in Q1. Massa dà il saluto al proprio pubblico dal settimo posto, davanti a un Alonso che si prepara al meglio in vista della motorizzazione Renault nel 2018.
Al pronti via Vettel dimostra ancora una volta che questo poteva essere l’anno buono. Superato Bottas prova a prendere sin da subito il largo, ma la Safety Car già al primo giro ferma la fuga del ferrarista. Ocon (prima volta in carriera), Magnussen e Vandoorne finiscono subito la propria gara, mentre Hamilton è furbo a sfruttare il caos ai box per piazzarsi al quattordicesimo posto. Si riparte al sesto giro e il neo campione del mondo dà prova del suo talento grazie ad una rimonta dai contorni epici.
Vettel riesce a contenere i continui attacchi di Bottas, mentre più indietro Massa si prende l’ovazione del proprio pubblico per il sorpasso ai danni di Alonso. Hamilton inanella una serie di sorpassi di pregevole fattura, fino all’incredibile quinto posto agguantato solo al 21° giro. I secondi di distanza da Vettel sono solo 17. Basta questo per sintetizzare la splendida rimonta dell’inglese. Poco più indietro, invece, si dà da fare anche Ricciardo che dopo la confusione del primo giro ha dovuto riprendere la sua corsa dall’ultima piazza.
Le super-soft fanno fatica per colpa del caldo brasiliano e ad approfittarne è sempre Hamilton, partito con la gialla, che arriva a 7 secondi da Verstappen. Rientra un giro prima Bottas, ma dopo il pit-stop di Vettel, il ferrarista gli arriva davanti per un soffio. Nel frattempo Ricciardo continua la sua rimonta passando Perez. A metà gara Hamilton è primo, in virtù della tornata ai box, quattro secondi avanti alla Ferrari numero 5. La situazione rimane invariata per oltre dieci giri, fin quando l’inglese in Mercedes rientra per montare le rosse. Al 45° giro Vettel è leader della gara a 17 secondi da Hamilton, ripristinata dunque la situazione di 24 giri prima.
Il sorpasso di Hamilton ai danni di Verstappen si fa attendere fino al 58° giro. La zona DRS rende tutto semplice e Raikkonen è il successivo obiettivo a 5 secondi. Negli ultimi 10 giri l’ansia dei ferraristi la fa da padrone. I primi quattro sono raccolti in soli 7 secondi e il pubblico di San Paolo si gode lo spettacolo. Hamilton strappa gli applausi di addetti ai lavori e non, ma non riesce a passare un ottimo Raikkonen arcigno e difensivo. A Interlagos l’inglese e lo spettacolo puro e disinteressato la fanno da assoluto padrone. Il successo di Vettel, invece, conferma le parole di Lauda alla Gazzetta dello Sport: «Avevano la macchina migliore e un pilota fantastico come Vettel… Però a un certo punto Sebastian ha commesso degli errori come a Singapore e a questo si sono aggiunti i guasti meccanici».
Francesco Mascali
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