Dopo le due batoste incassate da Juventus e Roma nell’andata dei quarti di finale di Champions League – rispettivamente ko interno per 3-0 contro il Real Madrid all’Allianz Stadium e 4-1 al Camp Nou contro il Barcellona – questa sera tocca alla Lazio, unica squadra italiana impegnata in Europa League. I biancocelesti affronteranno il Salisburgo nell’andata dei quarti di finale, dopo aver eliminato lo Steaua Bucarest ai sedicesimi e la Dinamo Kiev agli ottavi.
Rispetto alle due sfide sopracitate, vinte in entrambi i casi in virtù dei successi ottenuti al ritorno dopo i passi falsi dell’andata (sconfitta per 1-0 in quel di Bucarest e pareggio per 2-2 con la Dinamo Kiev all’Olimpico), la squadra di Inzaghi dovrà necessariamente cercare di evitare errori davanti al proprio pubblico contro una squadra ostica qual è il Salisburgo, che al ritorno avrà dalla sua il supporto del pubblico e che è stata in grado di piazzarsi al primo posto in un girone insidioso con Marsiglia, Konyaspor e Vitoria Guimaraes, oltre che di estromettere dalla competizione la Real Sociedad prima e il Borussia Dortmund poi.
In patria, il Salisburgo è un vero e proprio rullo compressore e negli ultimi quattro anni non ha lasciato scampo alle altre squadre, portandosi a casa il campionato austriaco e la coppa nazionale in tutte e quattro le occasioni. Il suo allenatore, il giovane tedesco Marco Rose, ha avuto una discreta carriera da difensore e bandiera del Mainz, per poi intraprendere giovanissimo la carriera da tecnico ed approdare alla guida della prima squadra del Salisburgo dopo aver guidato per un quadriennio le rappresentative giovanili (Under-16 e Under-18).
Classe ’76, Rose si avvia a mettere in bacheca il primo titolo della sua carriera da allenatore, essendo attualmente in testa alla classifica del campionato austriaco con 65 punti e ben otto lunghezze di vantaggio sullo Sturm Graz, con cui giocherà lo scontro diretto in casa il prossimo 5 maggio, ad otto partite dal termine della stagione. Il tecnico originario di Lipsia, inoltre, potrebbe portarsi a casa anche la ÖFB-Cup, in cui i suoi se la vedranno col Mattersburg in semifinale.
Il segreto dei successi del club austriaco è il giusto mix tra giovani talenti, tra cui il difensore maliano classe ’98 Amadou Haidara, il difensore croato classe ’96 Duje Caleta-Car, il centrocampista maliano classe ’96 Diadie Samassékou, l’attaccante giapponese classe ’95 Takumi Minamino, il centrocampista ungherese classe ‘2000 Dominik Szoboszlai, il centrocampista austriaco classe ’99 Hannes Wolf, il difensore croato classe ’97 Marin Pongracic, il centrocampista austriaco classe ’97 Xaver Schlager e giocatori già affermati, come la punta israeliana Moanes Dabour, il centrocampista tedesco Reinhold Yabo, l’esperto centrale difensivo austriaco Andreas Ulmer, il difensore austriaco Stefan Lainer, il portiere Cican Stankovic e la bandiera Christoph Leitgeb, nel club dal 2007.
Tra veterani e giovani promesse, il Salisburgo continua dunque a recitare un ruolo di primo piano nei confini nazionali e a dire la sua con determinazione e coraggio in campo europeo. La dodicesima Bundesliga della sua storia sta per arrivare, a confermarne la solidità in ambito nazionale. La vera soddisfazione, quella meno inattesa e che quindi rappresenterebbe un traguardo ancor più significativo, sarebbe l’approdo alle semifinali di Europa League. Non avendo mai vinto una competizione continentale nel corso della sua storia, il Salisburgo potrebbe accarezzare l’impresa superando la Lazio.
Non sarà affatto semplice, in quanto la formazione biancoceleste ha messo in mostra un’evidente crescita sul piano tecnico e, soprattutto, a livello mentale anno dopo anno, piazzandosi a più riprese nelle zone alte della classifica del campionato nostrano negli ultimi anni. Per ciò che concerne le coppe europee, però, la squadra capitolina è ferma alla Supercoppa europea vinta nel 1999 contro il Manchester United di sir Alex Ferguson campione d’Europa, un trionfo storico. Nello stesso anno, la Lazio si portò a casa la Coppa delle Coppe, battendo in finale il Maiorca.
Tra le otto squadre rimaste in gara, la Lazio è una di quelle in grado di poter alzare la coppa al cielo di Lione o, quantomeno, di approdare alla finalissima. L’unico dubbio in merito agli uomini di Inzaghi è legato alla loro tenuta mentale, essendo ancora un gruppo lontano dal raggiungimento dell’esperienza internazionale necessaria per districarsi ad alti livelli su certi palcoscenici, anche se col tecnico piacentino questa lontananza pare assottigliarsi sempre di più. I biancocelesti fanno affidamento sui loro uomini di punta, in particolare il bomber Ciro Immobile, attualmente terzo nella classifica marcatori del torneo con 6 reti, alle spalle di Aritz Aduriz (8) e Junior Moraes (7).
L’attuale capocannoniere della Serie A (26 gol in 27 apparizioni) ha messo a segno 10 reti in carriera in campo europeo in 17 presenze (10 presenze e 4 gol in Champions League, 7 partite e 6 sigilli in Europa League) e nella fase ad eliminazione diretta ha già timbrato quattro volte il cartellino, con una tripletta decisiva nel netto 5-1 contro la Steaua Bucarest nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale e un gol fondamentale nel 2-2 interno con la Dinamo Kiev dell’andata degli ottavi. La sfida di questa sera, dunque, vale doppio per la Lazio, che oltre a giocarsi la qualificazione alle semifinali di Europa League, rappresenterà l’ultimo briciolo di speranza per l’Italia in una stagione che sin qui, in campo europeo, non si è rivelata particolarmente brillante.
Dennis Izzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”