Era la domenica del 2 settembre e a Monza si respirava aria da grande occasione. Doppietta Ferrari con Raikkonen capace di mettere a segno il giro più veloce di sempre in Italia, le frecce d’argento dietro e un pubblico “on fire” a fare da contorno a una tappa cruciale del mondiale. Vettel arrivava dalla splendida vittoria in Belgio, Hamilton, comunque forte dei 17 punti di vantaggio, cominciava a sudare freddo. Un mese e mezzo dopo, alla vigilia del gran premio degli Stati Uniti, gli ordini e le gerarchie sono cambiati e la parola “fine” sembra quanto mai vicina, specie se prendiamo in considerazione la penalità in cui è incappato Seb.
Inutile parlare ancora di quel GP d’Italia. Inutile parlare di come potesse andare e di come, poi, è andato. I dati parlano da sé e risultano quanto mai allarmanti. Vettel a Monza poteva, anzi, doveva sfruttare l’occasione per riappropriarsi del mondiale. E i presupposti c’erano tutti. Da quella scellerata manovra in curva 4, però, è cambiato tutto per il tedesco e la Ferrari. Dicevamo dei 17 punti di vantaggio che già durante quel week-end sembrava un bottino di tutto rispetto vista la lotta tra la rossa e la Mercedes. Alle porte del GP negli States il margine è di 67 punti, ma non è solo questo il problema.
La Ferrari, non sempre perfetta in qualifica, puntava molto su 2 fattori: il consumo delle gomme e il passo gara. Proprio nel week-end della presunta rinascita, invece, anche i due pilastri di questo mondiale sono crollati come niente. La Mercedes ha messo a segno 4 vittorie consecutive tra cui 2 doppiette mentre la Ferrari non si è mai mostrata pericolosa. Anzi, l’impotenza della scuderia di Maranello ha fatto da scenario a un finale di stagione sempre più similare a quello dell’anno scorso.
Vettel e muretto hanno sbagliato tanto, troppo, e questo è innegabile. Ciò che non ci si aspettava, però, era una Ferrari costretta a giocarsela con la Red Bull nelle ultime gare di questo 2018. Un anno partito in pompa magna e che, fino al disastro di Hockenheim, sembrava nelle mani di Arrivabene e soci. E, invece, la macchina messa tra le mani del tedesco e del povero Raikkonen ha avuto sempre qualcosa in meno della Mercedes.
O forse è stata la Mercedes a mettere qualcosa in più dopo la sosta estiva. Questo è ancora dubbio. Fatto sta che in un mese e mezzo la parola fine è sempre più vicina. E l’epilogo, come sempre scontato da 5 stagioni a questa parte, verte sullo schiacciasassi Lewis Hamilton, padrone ormai del suo destino. Lewis, infatti, sarà campione del mondo già ad Austin se guadagnerà più di 7 punti sul rivale. E visto il corso delle ultime gare, il titolo iridato potrebbe arrivare già domenica.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»