Torna lo spettacolo della Champions League, con le tre squadre italiane impegnate nella competizione più importante d’Europa che sono attese da sfide ostiche quanto significative. Si comincia questa sera, con la Juventus che sarà ospite dello Sporting Lisbona e la Roma che riceverà il Chelsea, quindi domani il Napoli se la vedrà col Manchester City al San Paolo. Due squadre inglesi e una portoghese, dunque, sul cammino delle tre italiane che tenteranno di proseguire il proprio cammino in campo europeo. Situazioni sostanzialmente diverse quelle di Juventus, Roma e Napoli, ma al contempo tutte e tre hanno bisogno di una vittoria per dare un segnale importante anche sul palcoscenico continentale.
In particolare, qualora i bianconeri dovessero ottenere i tre punti in quel di Lisbona, accederebbero agli ottavi di finale del torneo con ben due turni d’anticipo, con la squadra della capitale portoghese che invece non potrebbe andare oltre il terzo posto, valevole per l’approdo ai sedicesimi di finale di Europa League. Un successo all’Estadio José Alvalade, però, è tutt’altro che scontato per gli uomini di Massimiliano Allegri, che all’andata hanno faticato e non poco per avere la meglio sulla squadra guidata da Jorge Jesus, imponendosi soltanto a pochi minuti dal fischio finale grazie alla rete decisiva di Mandzukic di testa, dopo che Pjanic aveva risposto su calcio di punizione all’iniziale vantaggio degli ospiti, propiziato da un’autorete piuttosto rocambolesca di Alex Sandro. Nel frattempo, i bianconeri hanno ritrovato certezze e stimoli nelle sfide vinte contro SPAL (4-1 in casa) e Milan (2-0 in trasferta) e sono pronti a dare il massimo per ottenere la qualificazione già stasera. In ogni caso, alla Vecchia Signora andrebbe bene anche un pareggio, in quanto le permetterebbe di avere gli scontri diretti a favore qualora le due squadre dovessero arrivare a pari punti nella classifica del gruppo D.
La Juventus non aveva cominciato nel migliore dei modi la sua esperienza in quest’edizione della Champions League, subendo un’altra batosta ad opera di una squadra spagnola dopo quella che costò la vittoria del trofeo lo scorso 3 giugno a Cardiff contro il Real Madrid. I bianconeri, però, hanno rialzato subito la testa, reagendo al 3-0 incassato al Camp Nou col Barcellona con due successi consecutivi, entrambi davanti al proprio pubblico, prima contro l’Olympiakos (2-0) e poi, appunto, con lo Sporting Lisbona (2-1). In entrambi i casi i vice campioni d’Europa hanno sudato le proverbiali sette camicie per portare a casa i tre punti, ma al contempo hanno messo in evidenza le loro eccezionali doti di cinismo, solidità, carattere e grinta. Sarà proprio da questi elementi che Allegri e i suoi riprenderanno il cammino europeo per far sì che risulti il meno possibile tortuoso. Per farlo il tecnico livornese si affiderà alle tante certezze presenti in rosa, con la consapevolezza di avere a disposizione una squadra piena zeppa di campioni e che anche quest’anno ha ingranato la marcia giusta su entrambi i fronti. Quella che sembra una semplice trasferta alla portata, però, è una sfida da non sottovalutare, non soltanto per il discorso relativo alla classifica del girone: la gara dell’andata ha messo in risalto le qualità dello Sporting Lisbona, una squadra coriacea e talentuosa.
Chi sta meglio, tra le tre italiane impegnate in Champions League, è la Roma, che era stata ritenuta da molti la principale candidata all’eliminazione al primo turno, in virtù di un’urna tutt’altro che benevola nei suoi confronti. La presenza nello stesso girone di due squadre del calibro di Atlético Madrid e Chelsea, però, non ha intimorito i giallorossi, semmai li ha resi più tenaci e consapevoli dei propri mezzi. La squadra capitolina fin qui ha stupito tutti, fermando dapprima i colchoneros all’Olimpico e superando gli azeri del Qarabag in trasferta (non senza difficoltà), per poi fare la voce grossa a Stamford Bridge contro i Blues di Antonio Conte. Il pirotecnico 3-3 finale, con la Roma che a larghi tratti è riuscita a imporre un dominio significativo e a passare anche in vantaggio, testimonia l’enorme crescita compiuta nel giro di pochi mesi dal gruppo giallorosso, soprattutto per ciò che concerne l’esperienza in campo internazionale. Il tecnico Eusebio Di Francesco è stato in grado di dare un’identità precisa e definita a una squadra che per molti non sarebbe stata in grado di ripetere i risultati positivi degli ultimi anni.
I cambiamenti rispetto allo scorso anno stanno dando tanti segnali positivi (in particolar modo Alisson tra i pali e Kolarov sulla corsia di sinistra), i giovani dimostrano di avere ottime qualità (tra questi Pellegrini e Under) e le certezze non deludono, in primo luogo il ritrovato Florenzi, il bomber Dzeko, la coppia di difesa Manolas-Fazio, capitan De Rossi, Perotti e un El Shaarawy in grande spolvero. Sono loro i principali protagonisti dell’ottimo avvio di stagione dei capitolini, con il portiere brasiliano Alisson che ha fatto gli straordinari nella gara inaugurale del gruppo C pareggiata per 0-0 in casa con l’Atlético Madrid, rendendosi autore di parate a dir poco decisive, mentre i due ex Manchester City Kolarov e Dzeko hanno permesso alla Roma di fermare il Chelsea sul 3-3, con un gol e un assist il primo e una doppietta il secondo. Tante risposte positive, dunque, per Di Francesco, la cui rosa appare pronta per fare un buon cammino in Champions e (perché no?) piazzarsi al primo posto nel girone: vincendo stasera contro il Chelsea, la Roma salirebbe a quota 8 punti in testa alla classifica, scavalcando proprio i Blues, attualmente primi con 7 punti. Dalla loro parte i giallorossi hanno il supporto del pubblico dell’Olimpico e una ritrovata fiducia e consapevolezza nelle proprie potenzialità.
L’ultima squadra a rispondere all’appello, in ordine strettamente temporale, è il Napoli, che domani sera avrà l’arduo compito di portare a casa l’intera posta in palio nel confronto col Manchester City. Un dato da non sottovalutare e che conforta e non poco la formazione azzurra è che la sede dell’incontro sarà il San Paolo, con il calore del pubblico partenopeo che potrebbe risultare un fattore determinante, come spesso e volentieri accade, soprattutto in contesti del genere. I Citizens, però, hanno dimostrato di saper reggere alla grande la pressione e, se in Inghilterra sono tra le prime forze del campionato ormai da tanti anni, in Europa sono chiamati a compiere il definitivo salto di qualità, in quanto nelle scorse edizioni della Champions League non sempre hanno entusiasmato o raggiunto gli obiettivi prefissati. Con nove punti ottenuti in tre gare, gli Sky Blues sono primi nel gruppo F a punteggio pieno e hanno praticamente in tasca la qualificazione agli ottavi, mentre il Napoli ha portato a casa soltanto un successo (3-1 contro il Feyenoord in casa) e subito ben due sconfitte, di cui l’ultima proprio contro la squadra di Guardiola.
Un match, quello dell’Etihad Stadium, in cui gli azzurri hanno inizialmente accusato il colpo dopo aver subito due reti nel giro di nemmeno un quarto d’ora di gioco, per poi rialzare la testa e non arrendersi nemmeno dopo l’errore dal dischetto di Mertens. Diawara aveva riaperto la contesa sempre dagli undici metri, ma non era bastato per permettere agli uomini di Sarri di uscire con almeno un punto dal duello con l’attuale capolista della Premier League. Il ko di Manchester, però, ha messo in evidenza il fatto che il Napoli possa tranquillamente disputare sfide di questo tipo, seppur avendo ancora tanti limiti, in particolar modo i tanti errori commessi in determinate situazioni e un gruppo che, pur disponendo di talento in abbondanza, non ha ancora raggiunto la perfezione per ciò che concerne il cinismo e la mentalità in un palcoscenico suggestivo e complicato qual è quello della Champions League. Se vuole ancora sperare di raggiungere gli ottavi e giocarsi le sue chance, il Napoli deve assolutamente vincere domani sera contro il Manchester City, altrimenti gli azzurri saranno costretti a ripartire dai sedicesimi di Europa League a febbraio.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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