La Champions League è uno dei tornei calcistici più amati e seguiti al mondo perché è in grado di regalare emozioni uniche, spettacolo puro e divertimento a non finire, la vera essenza di questo sport. La prima giornata della Coppa dalle grandi orecchie era attesa dagli appassionati di calcio di tutto il mondo, in particolar modo da quelli dell’Inter, che attendevano il ritorno nella massima competizione europea per club da ben sei anni.
A San Siro, in una cornice resa ancor più suggestiva ed elettrizzante dal pubblico delle grandi occasioni (circa 64.000 sostenitori nerazzurri presenti), gli uomini di Luciano Spalletti ospitano il Tottenham di Mauricio Pochettino, una squadra che negli ultimi anni si è rivelata tra le migliori in Premier League, sfiorando a più riprese la vittoria del titolo e dimostrando il proprio valore anche in campo internazionale. Reduce dalla clamorosa quanto inaspettata sconfitta interna col Parma in campionato, l’Inter aveva l’obbligo di riscattarsi immediatamente, per dare un segnale di ripresa e dimostrare ai propri tifosi che l’avvio a rilento si sarebbe presto trasformato in un semplice periodo negativo da mettere alle spalle.
Spalletti, già sulla graticola dopo aver collezionato appena quattro punti in altrettante giornate di campionato (sconfitte con Sassuolo e Parma, pareggio col Torino e vittoria col Bologna), si affida al 4-2-3-1, con Handanovič tra i pali, De Vrij e Miranda al centro della difesa, Škriniar e Asamoah sulle fasce. A centrocampo, spazio a Vecino e Brozović, con Politano e Perišić esterni alti e Nainggolan trequartista dietro l’unica punta Icardi.
Pochettino, dal canto suo, è costretto a fare a meno di numerosi infortunati, tra cui Dele Alli e il portiere campione del mondo Lloris, rimpiazzato dall’olandese Vorm, e punta sul tridente composto da Lamela, Eriksen e Son in supporto dell’unica punta Harry Kane, lasciando così fuori dall’undici titolare il brasiliano Lucas Moura e il terzino Rose, sostituito da Davies. Sull’altra corsia, invece, spazio ad Aurier, con Davinson Sánchez e Vertonghen in mezzo e Dier e Dembélé a comporre il duo di centrocampo.
L’Inter approccia alla gara in maniera molto aggressiva e determinata, ma è il Tottenham a mettere a referto il primo tiro in porta della serata poco prima del quarto d’ora di gioco, con Handanovič che sventa la minaccia sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Eriksen. Nel finale della prima frazione di gioco, Kane ha una nitida palla gol, ma la spreca in malo modo: il centravanti inglese salta Handanovič in area ma non riesce a calciare a porta vuota, con la palla che termina sul fondo. Gli Spurs, galvanizzati dalle occasioni avute e dal netto predominio territoriale nel primo tempo, si rendono pericolosi anche nella ripresa, trovando il vantaggio dopo meno di 10’ con Eriksen: Handanovič respinge la prima conclusione del danese ex Ajax, ma non può nulla sulla seconda, complice anche una deviazione decisiva di Miranda.
Pochettino getta nella mischia anche Lucas Moura per alimentare le sortite offensive dei suoi, l’Inter appare in difficoltà ed è un Handanovič in grande spolvero a tenere in partita i suoi, a suon di interventi e parate decisive. La reazione nerazzurra è timida e pressoché velleitaria per impensierire il Tottenham, così Spalletti decide di correre ai ripari: mentre Pochettino si copre (dentro Winks per Lamela), il tecnico toscano, dopo aver già inserito Candreva per Perišić, decide di giocarsi la carta Keita, che rileva Politano.
Nemmeno le sostituzioni di Spalletti, però, sembrano dare la tanto attesa scossa ai padroni di casa e, proprio quando la gara sembra orientata a concludersi sull’1-0 per il Tottenham, arriva l’inatteso pareggio dell’Inter a circa cinque minuti dal termine: Asamoah crossa dalla sinistra, la palla arriva fuori area dove è appostato Icardi, che si coordina alla grande e lascia partire un formidabile destro al volo che lascia di sasso Vorm e fa esplodere la gioia irrefrenabile del pubblico di San Siro.
Il primo gol in Champions League all’esordio assoluto nel torneo per il centravanti argentino scuote i nerazzurri, che mostrano un atteggiamento decisivamente diverso nei minuti finali, con tanta grinta e voglia di portare a casa la vittoria. Spinti dal rumoreggiante pubblico di San Siro, i padroni di casa danno vita ad un vero e proprio assedio allo specchio della porta difeso da Vorm, che si traduce in un calcio d’angolo sugli sviluppi del quale Vecino si rende protagonista di un’incornata che non lascia scampo al portiere del Tottenham e regala, in pieno recupero, una vittoria tanto sofferta quanto meritata all’Inter.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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