Roberto De Zerbi, giovane allenatore di “fede” zemaniana. A lui spetta l’arduo compito di salvare il Benevento in Serie A: ce la farà?
Contro la Juventus, il Benevento ha assaporato il gusto dell’impresa. Un guizzo di Ciciretti su punizione prima di subire il ritorno dei campioni bianconeri nel secondo tempo: troppo poco per poter sperare concretamente di fare il clamoroso sgambetto alla Vecchia Signora. La sconfitta – seppur onorevole – può essere il punto di partenza per la rinascita della matricola sannita, i cui risultati negativi finora ha attirato soltanto facili ironie e accostamenti cinematografici con la Longobarda di Oronzo Canà.
Un doppio salto dalla C alla A, entusiasmo alle stelle, il racconto di una favola da tramandare a figli e nipoti, film già visto, tante, troppe volte in Serie A negli ultimi anni, da Novara a Frosinone fino alle recenti storie di Spal e, appunto, Benevento. Il miracolo di undici giocatori in casacca giallorossa, nel cuore dell’entroterra sannita, adesso rischia di diventare un incubo.
Appena 5 gol realizzati, ben 31 incassati nella propria porta, superato il record di sconfitte consecutive iniziali di un “pioneristico” Venezia di un’epoca perduta (stagione 49/50). L’approccio alla massima serie non è stato dei migliori per una squadra in cui spicca il talento di Amato Ciciretti, giocatore scaricato forse un po’ troppo frettolosamente dalla Roma e che qui ha trovato la sua dimensione. A pagare per tutti sono stati Marco Baroni, il tecnico artefice della promozione in Serie A, e il direttore sportivo Salvatore Di Somma, che in estate si era occupato di allestire la rosa con l’intento di farsi trovare pronti al grande appuntamento.
La società ha optato per il cambio in panchina, affidando la squadra nelle mani dell’ambizioso De Zerbi, giovane allenatore di “fede” zemaniana che in estate era in procinto di approdare nel campionato di Messi e Cristiano Ronaldo, a Las Palmas, dopo essere stato scaricato da Zamparini a Palermo. A lui spetta adesso l’arduo compito di portare in salvo il Benevento, impresa possibile dato che le dirette rivali, tra cui Spal e Verona che avevano accompagnato i sanniti nella cavalcata in Serie A, non stanno di certo correndo. Prima però c’è da cancellare il segno zero in classifica e sfidare la malasorte…
Per il momento i numeri condannano i sanniti, è vero, ma l’esempio del Crotone dello scorso anno può essere da stimolo per De Zerbi e i suoi ragazzi, chiamati quanto prima alla prova d’orgoglio. Del resto, non c’è tempo per recriminare a lungo sulla dodicesima sconfitta in campionato, dietro l’angolo c’è la sfida casalinga con il Sassuolo di Bucchi, primo match-ball in chiave salvezza in calendario dopo la sosta.
Gabriele Mirabella
(foto in copertina corrieredellosport.it)
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