Personaggio eclettico del panorama televisivo italiano, tanto amato per la sua schiettezza ed estrosità quanto discusso e, talvolta, al centro di polemiche e scoop. Vladimir Luxuria, nata Wladimiro Guadagno, classe ’65, riesce a dividere le opinioni del pubblico italiano in merito alle sue apparizioni e dichiarazioni mai “caste”. E così, per rimanere sulla cresta dell’onda e far parlare di sé, Vladimir si è recentemente improvvisata testimonial di una nota marca di abbigliamento.
Lo stilista in questione è Fabio Coconuda, creatore e fondatore dell’omonima azienda. Nella nuova campagna la Luxuria indossa abiti femminili e minimal che fanno emergere tutto il suo voler essere donna. Nelle fotografie, realizzate nei luoghi di produzione degli abiti, compare anche lo stesso Fabio Coconuda, immancabile nelle campagne da lui ideate.
Gli scatti provocanti di Vladimir hanno acceso numerose polemiche in merito alla scelta di Coconuda di proporre una transgender come testimonial per una linea di abiti femminili. Per mettere a tacere chi iniziava a sputare sentenze bigotte e meschine, Vladimir Luxuria, con la veemenza che la caratterizza, ha dichiarato: «Sono stata scelta per lanciare messaggi ben precisi su quanto sia importante accettarsi e amarsi. Io ho lottato tutta la vita per conquistarmi il diritto di indossare abiti femminili».
Dunque, al contrario di ciò che le malelingue pensano (dicono e scrivono), scegliere Vladimir Luxuria come modella non sarebbe una strategia per accendere i riflettori sull’azienda, quanto più una mossa per sensibilizzare l’opinione pubblica, approfittando dell’occasione per discutere di questioni mai sufficientemente affrontate. La transgender più famosa d’Italia ha sempre raccontato che il suo percorso di trasformazione è stato frastagliato di difficoltà, spesso causate da chi non sapeva semplicemente accettarlo.
C’è tutto questo dietro gli scatti di Coconuda perché, proprio come si legge sul loro sito: «La femminilità è intelligenza, garbo e non sempre alberga in un corpo ‘perfetto’».
Alessia Mingori
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