Le differenze sociali aggravano il sistema immunitario, quindi le persone che vivono in condizioni di povertà sono più a rischio di malattie. Lo riporta una ricerca della Duke University, negli Stati Uniti pubblicata sulla rivista Science.
La differenza di aspettativa di vita negli USA tra i più poveri e i più ricchi è stata valutata con 10 anni in più a favore di chi è benestante. La ragione principale di questo potrebbe essere che le persone provenienti da ambienti piuttosto disagiati presentano un cattivo stile di vita come l’abuso di fumo e di cibo poco sano oltre ad una carente attività fisica, o almeno questo era quello che si pensava fino ad ora. L’ultima ricerca effettuata dagli scienziati della Duke University e diffusa sulla rivista scientifica Science, infatti, rivelerebbe ben altre tipologie di cause, che sembrano anche discostarsi da quelle sempre credute.
I ricercatori hanno preso in esame 45 macachi Rhesus, suddividendoli in nove gruppi da cinque e accolti al Yerches National Primate Research Center della Emory University; il tutto per analizzare il fattore dello stress. Da quest’indagine, gli studiosi hanno rilevato che i macachi che si trovavano all’ultimo grado della gerarchia sociale dei gruppi erano soggetti a “stress cronico” in quanto avevano meno potere e ricevevano più petulanze dagli altri. Per di più, da un’analisi del sangue effettuata sulle scimmie stesse, si è dimostrato, tra quelle in basso e quelle in alto nella classe sociale, ben 1600 diversità nei livelli di attività dei geni coinvolti nella funzione delle difese immunitarie. Nello specifico, le scimmie in fondo alla gerarchia manifestavano alti livelli di citochine infiammatorie che davano origine a forti infiammazioni croniche (queste nello specifico incrementano il rischio di altre malattie come quelle al cuore). Di conseguenza, lo status di povertà può influire e provocare un abbondante livello di stress che può avere effetti negativi sulla salute.
L’indagine, però, ha ricavato anche che l’effetto nocivo dello stress non è permanente per gli esseri umani adulti in quanto basta solamente passare alla classe sociale superiore per potenziare il proprio sistema immunitario. Lo stesso Noaoah Snyder-Mackler, a capo della ricerca svolta dall’università statunitense, ha confermato come il benessere fisico è strettamente legato alla posizione del singolo individuo all’interno della società: più si va in alto più il rischio di malattie è basso. Insomma, un gioco del cervello e della psiche umana che risulta essere fondamentale per una vita non solo meno complicata ma anche più salutare.
Katia Di Luna
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