Quante volte, mentre correvate senza fiato sul tapis roulant, avete accusato il vostro personal trainer di essere un crudele aguzzino? Lui si sarà sicuramente fatto una risata, ma voi non vi siete sbagliati più di tanto
Il periodo di diete detox e allenamenti estenuanti è ormai iniziato: tutti vogliono arrivare preparati alla tanto temuta prova costume. E così, i più diligenti, iniziano ad affollare le palestre e bruciare calorie grazie agli attrezzi ginnici. In molti, tra un esercizio e l’altro, non resistono dal lamentarsi per la fatica e maledire gli inventori delle macchine, chiedendosi quale mente sadica abbia potuto creare una diavoleria simile.
Tra gli attrezzi più usati vi è sicuramente il tapis roulant, di cui oggi esistono modelli supertecnologici e con molteplici funzioni. Nacque nel lontano 1818 quando ancora si chiamava Treadwheel e veniva impiegato nelle carceri. Il suo inventore, l’ingegnere civile William Cubitt, infatti, lo pensò appositamente per la “rieducazione” dei detenuti più indisciplinati.
L’antenato del tapis roulant aveva le sembianze di una ruota fatta a scalini che i carcerati erano obbligati a salire senza mai fermarsi. La tortura poteva protrarsi fino a otto ore al giorno e estenuava a tal punto che i detenuti rischiavano la vita. Come riportato da Focus, il loro movimento, facendo girare la ruota, produceva energia per pompare acqua o schiacciare il grano.
L’impiego del tapis roulant come castigo continuò per diversi anni, almeno fino a quando i lavori forzati vennero aboliti. Fu solo nel 1913 che l’attrezzo iniziò ad essere usato come strumento ginnico e aerobico e sfruttato per la diagnosi di patologie cardiache. Così, il tapis roulant, passò da strumento di tortura a macchina con finalità per la salute. A fine anni ’60, poi, l’ingegnere meccanico Bill Staub realizzò i primi “tappeti rotolanti” a basso costo e quindi accessibili a tutti.
Alessia Mingori
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