La pesca è senz’altro una delle attività più antiche e allo stesso tempo tra le più suggestive della storia dell’umanità. A rinforzare questa tesi è stato un recente ritrovamento avvenuto ad Okinawa, la principale isola dell’arcipelago di Ryukyu, situato a sud-ovest delle acque giapponesi, ad opera di un gruppo di archeologi, i quali sono riusciti nell’intento di riportare alla luce alcuni reperti storici risalenti a circa 23.000 anni fa. Nello specifico, si tratta di due ami da pesca realizzati con gusci di lumaca di mare attraverso l’antica tecnica dell’intaglio. Entrambi i manufatti sono stati ritrovati in buone condizioni all’interno di una cava di calcare, anticamente frequentata dai pescatori del luogo per seguire i flussi migratori di granchi e lumache in acque dolci.
La seguente notizia, riportata dalla prestigiosa rivista americana di divulgazione scientifica Science, non fa altro che confermare alcune teorie relative agli usi e costumi dei primi pescatori. Addirittura, si ritiene che essi fossero già a conoscenza delle odierne tecniche marinare, nonché in grado di sopravvivere tra piccoli lembi di terra geograficamente isolati durante il periodo della raccolta in mare. Quel che è certo è che le primissime forme rudimentali di pesca si svilupparono in una sperduta isola giapponese più di 20.000 anni fa.
Gabriele Mirabella
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