Uomo o donna? Di solito si tratta di una domanda dalla risposta immediata e univoca ma in questo caso non è così semplice. Stiamo parlando della storia di Rain Dove, 27 anni, americana, androgina, top model e anche attivista contro gli stereotipi di genere.
La carriera di Rain comincia assolutamente per caso. Scommette su una partita di calcio con un’amica e perde, perciò deve partecipare ad un provino per modelle. Le viene detto di ripresentarsi il giorno seguente e si ritrova in mezzo a ragazzi che devono posare in abbigliamento intimo. Capisce di essere stata scambiata per un uomo, però pensa di vivere questo misunderstanding come un’esperienza divertente. A scatti ultimati, tra lo stupore generale, è proprio lei ad essere scelta per il servizio fotografico maschile di Calvin Klein.
Fino a quel momento la giovane americana si era sempre definita «una brutta ragazza» a causa dei suoi lineamenti androgini. Per androginia si intende la presenza in combinazione di caratteristiche somatiche proprie di entrambi i sessi. Spesso, infatti, Rain si fingeva un uomo per poter trovare lavori più redditizi, come per esempio quando faceva il vigile del fuoco. Non avrebbe mai creduto di poter diventare famosa o di lottare contro stereotipi e pregiudizi proprio a causa del suo contrasto con i canoni di bellezza tradizionali.
Così inizia a valorizzare le peculiarità del suo corpo, in particolare il suo volto molto mascolino. Riceve offerte di lavoro da Elle, Cosmopolitan, Vogue e Marie Clair. Chiaramente Rain non è una top model come le altre ma la sua unicità le permette di posare sia in vesti femminili che maschili. Ottiene grande successo in entrambi i casi e vede la sua fama aumentare in maniera esponenziale.
Raggiunge una quota di successo a cui non avrebbe mai creduto prima e partecipa alla New York Fashion Week. Data la sua notorietà, pensa di poter prendere parte anche al Victoria’s Secret Fashion Show. Purtroppo, in questo caso, il suo viso viene considerato troppo maschile rispetto a quello degli angeli di Victoria’s Secret, principali modelle del brand. Questa delusione fa nascere in Rain una grande forza. Decide di impiegarla nella lotta contro il “normale” ideale di bellezza femminile e gli stereotipi legati al genere. Secondo il suo punto di vista l’identità di genere è una costruzione sociale in cui le persone si trovano rinchiuse. Bisogna, quindi, dimostrare di poter essere più flessibili, sia a livello mentale che a livello sociale. A questo proposito elabora un progetto: si fa ritrarre in lingerie femminile dal fotografo Ramirez, ma mettendo ben in vista il suo volto.
In un’intervista per Buzzfeed, Rain sostiene che la netta separazione dei generi nel campo della moda deve essere superata. Infatti per lei «ognuno di noi è androgino a suo modo e sono stati gli esseri umani a creare i generi». Viviamo in una società in cui ognuno cerca di far emergere la propria individualità, la propria unicità. La top model androgina spiega che «la cosa più speciale che si possa fare è essere se stessi». La sua storia, che può essere definita a tratti incredibile, ormai l’ha fatta diventare un’autentica icona della moda e dell’attivismo. L’insegnamento da ricavare è quello di imparare ad accettare e a valorizzare il proprio corpo.
Sara Tonelli
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