La Fashion Week parigina è agli sgoccioli e mentre aspettiamo impazienti la sfilata di Chanel, è arrivato il momento di tirare le somme della settimana della moda di Milano, che ci interessa di più essendo a casa nostra.
Quest’anno tante le novità da scoprire e riscoprire, come ad esempio il fiore all’occhiello del panorama milanese, il BINF Fashion Show, che dopo 7 edizioni continua a stupire e il motto non lascia scampo: «questione di vita … o di moda!». Sette le nuove proposte che sfilano al MiB Restaurant e Café, nel cuore di Milano: giovani designer che interpretano la moda attraverso il loro stile personale, la parola chiave è certamente “emergere”. Oggi più che mai le start-up hanno bisogno di contenitori adeguati per la loro crescita e affermazione professionale in questa giungla che è il mercato competitivo ed è per questo che Davide Gambarotto, fondatore di Business In Fashion e creatore dell’evento, lavora da anni a questo progetto, puntando su designer che vogliono farsi conoscere, creando collezioni che mirano al futuro. Questo ciò che fa Reveyé, il brand fondato nel 2015 da quattro ragazzi che credono nel rispetto in ogni sua forma, si impegna a “non toccare” gli animali in favore di creazioni ispirate all’estetica degli artisti P. Mondrian e T. Gawroński per la nuova collezione Aura, abiti lineari e minimal.
La natura è anche alla base della ricerca di La Vestificina, la start-up romana che per la collezione SS17 propone un connubio di fibre naturali e tagli moderni «Idee innovative che trascendono alcune volte la concezione sociale di abbigliamento e che rispecchiano alla perfezione un mondo in costante cambiamento che a nostro avviso ha bisogno di fermarsi a riflettere prima di continuare ad evolversi», dichiarano i due fondatori, una fashion designer e un cool hunter.
Fabio Porliod invece, nonostante la collezione si chiami Art and Tech si presenta in modo molto più tradizionale, l’abito da sera è leitmotiv del designer valdostano, che punta alla sartorialità e ad un glamour che ricorda il passato e lascia un retrogusto nostalgico e romantico. Diametralmente opposto è l’effetto di Delirium Fashion, già conosciuto per le iconiche t-shirt, che per la primavera 2017 presenta una capsule collection di felpe che dicono come affrontare la giornata grazie ai consigli stampati sul davanti a lettere cubitali, ma che prima di tutto ricordano «Follow you heart». Anche Divissima ‒ azienda italiana fondata da Luca Trevisiol, imprenditore lombardo, e Angelica, Contini, creatrice di moda italo-olandese ‒ fa leva sulla vena romantica presentando la collezione di Beachwear, l’unica che produce i mini bikini che in passerella sorprendono per l’audacia e la modernità, perfettamente rappresentate dalle testimonial: la modella Cycelis Zelis e la tennista Justina Dambrauskaite.
Anche designer d’oltre oceano allietano la sfilata del BINF Fashion Show, come la stilista cinese Lynngong che per la sua From glacier to moss sceglie materiali innovativi, texture particolari, tagli geometrici e forme unisex sempre ispirandosi alla natura.
Infine, l’assoluta novità di questa edizione è Murielle Kabile, la parigina che più che fashion designer dovremmo definire hair artist: ha costruito un universo attorno ai capelli, unendo i suoi due mondi, quello del Couture e quello del coiffure. Hair du temps rappresenta questo tipo di sperimentazione, nuova e intrigante. Davide Gambarotto, ha così commentato: «Vorrei, innanzitutto, ringraziare gli ospiti, alcuni di quali ci seguono da tempo, per aver partecipato con così tanto calore al BINF Fashion Show. I brand in passerella sono stati applauditi e riconosciuti per il loro essere unici, innovativi e, dunque, vicini a quella che identifico come la nuova frontiera della luxury experience contemporanea».
La nuova frontiera della luxury experience è stata dunque inaugurata, nuovi designer si mettono in gioco e aprono la strada a tanti creativi (sempre di più) che aspirano a creare qualcosa di nuovo e per farlo hanno bisogno di iniziative efficaci come il BINF Fashion Show, noi di Voci di Città non vediamo l’ora che arrivi la prossima edizione!
Valentina Plumari
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