Risale a pochi mesi fa la dichiarazione delle giornaliste di Vogue America (al termine della Milano Fashion Week) contro le fashion blogger che, a loro avviso, dovrebbero cercarsi un lavoro serio. Sarà veramente così? Scopriamo assieme i tanti motivi perchè le giornaliste ne hanno abbastanza.
L‘idea che a ogni sfilata, in media circa ogni due ore, durante la Milano Fashion Week o a Parigi e a New York ogni blogger e influencer posti sui social i suoi diversi look è considerata dalle giornaliste di Vogue America la ”morte dello stile”. Ma è proprio così?
A quanto pare sì. «È una situazione schizofrenica, e non può essere positivo» scrive il direttore creativo digitale Sally Singer che consiglia ai blogger che cambiano da capo a piedi i loro outfit di finirla e di trovare un altro lavoro, più serio. Anche Sarah Mower da ragione a Sally, la categoria dei blogger, con i fotografi di street style al seguito che le aspettano e adorano, è stata definita ”orribile”. Ma più patetica è la situazione di queste ragazze che corrono continuamente su e giù per le sfilate, intasando il traffico, addirittura rischiando di essere investite, solo per farsi fotografare. Triste è vedere quanti brand e marchi oggi debbano appoggiarsi per forza a queste blogger per farsi conoscere. Sembra che le top model di una volta siano state sostituite con le influencer. Un tempo le giornaliste avevano uno stretto rapporto con le modelle e le case di moda, oggi, invece, le blogger in prima fila durante le sfilate sono quelle che molto spesso caricano i video per prime rispetto a una giornalista semi pagata che deve poter scrivere un’intera notte un articolo su quella sfilata. La moda corre e anche le blogger, ma le giornaliste no. Loro prima di tutto pensano, scrivono, riflettono. Non commercializzano, ne sponsorizzano nulla, semplicemente raccontano. Raccontano le storie dei grandi stilisti come ha sempre fatto Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, una donna unica che ha fatto la moda italiana. E oggi più di ieri il mondo ha bisogno di grandi donne e meno blogger, di più sogni e meno likes, perchè non si può vivere solo di apprezzamenti altrui.
Barbara Di Benedetto
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