Anarchica, variopinta, hippie, libera, accogliente, tollerante: sono solo alcuni degli aggettivi attribuiti alla Città libera di Christiania. Questa singolare città si trova al centro di Copenaghen ed è, probabilmente, la sua chicca e un’imperdibile meta turistica. Si tratta di un’antica zona militare abbandonata che nel ’71 viene occupata da un gruppo di squatter e hippie danesi e proclamata “città libera”. Inizialmente, volle essere un esperimento sociale in linea con le tendenze anti convenzionali degli ’60 e ’70. Tuttavia, quell’esperimento sembrò diventare sempre più concreto e finì per diventare l’autogestita città che oggi è Christiania.
L’area abitata è costituita da una serie di baracche, magazzini ed edifici ricchi di murales colorati che, prima dell’occupazione del ’71, erano un deposito di artiglieria dell’esercito danese. Le abitazioni sono immerse in una vasta aerea naturale, ricca di boschi, sentieri e persino un lago. Tutti gli abitanti di Christiania, che sono circa un migliaio, condividono gli stessi valori di libertà, condivisione, pace, cura e pulizia dell’ambiente, accoglienza verso chiunque. Quando la città venne fondata numerose persone, provenienti da tutta Europa e oltre, giunsero perché entusiasti di prendere parte di quel meraviglioso collettivo hippie. Tutti gli abitanti sanno che Christiania non era e non è un luogo per far carriera. La città è un luogo economicamente molto povero, basti guardare le abitazioni e le poche attività lavorative che è possibile intraprendere. Eppure, per questa gente il denaro non è ciò che conta: la condivisione e il prendersi cura l’uno dell’altro lo è.
Chiaramente, non è solo una riunione casuale di gente allegra. A Christiana è presente un organo di governo, l’Assemblea Comune dello Stato autoproclamato con una propria legislazione, totalmente distaccata da quella danese. Tra i vari servizi è possibile trovare la posta, asili, ludoteche, primo soccorso, pochi ristoranti e bar. Questa particolare società cela profondamente il raggiungimento di un obiettivo (spesso definito utopico): un autogoverno democratico con la partecipazione attiva dei cittadini alla comunità. Gli abitanti di Christiana riconoscono come una vita condotta in modo autogestito e in nome della tolleranza, della condivisione e di un’economia rispettosa dell’ambiente è possibile. Per questo vorrebbero che il loro sistema si estendesse anche altrove. Inoltre, non è presente un sistema punitivo: non ce n’è bisogno. La violenza non è contemplata.
Una delle più note caratteristiche di Christiana è lo spaccio di droghe leggere. Pusher Street è una zona turbolenta, rispetto al contesto in cui si trova, dedita alla libera vendita di hashish e marijuana. L’area è piena di bancarelle che mostrano la roba in esposizione. Essendo una città libera e autogestita, la polizia non ha alcun diritto di entrare: lo spaccio a Christiana è legale. Tuttavia, è severamente vietato vendere droga pesante, pena l’espulsione dal territorio. All’entrata principale, poi, che è un grande arco di legno è presente una lista di tutto ciò che è vietato e\o permesso all’interno. Si può entrare solo a piedi o in bici; è vietato parlare al cellulare, scattare foto, correre, disturbare gli animali e, soprattutto, sono bandite le armi.
La città libera è un centro artistico e culturale in fermento. In ogni momento dell’anno, ma anche della giornata, è possibile imbattersi in un concerto, una rappresentazione teatrale o in un atelier di pittura. Molte arene, sale e teatri sono stati appositamente allestiti per permettere alla componente creativa di Christiania di esprimersi con ogni mezzo artistico. Per gli apprendisti, invece, sono disposti laboratori di pittura, scultura e carpenteria. Forse la pecca di Christiania è che, proprio per la sua unicità, richiama così tanti turisti da tutto il mondo da esserne quasi invasa. Però basta entrarvi per percepire una generale atmosfera di felicità, gentilezza e fratellanza.
Giulia Sorrentino
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