Risale al 13 gennaio la foto postata da Cara Delevigne che ha fatto tanto discutere ricevendo quasi due milioni di like. Lo scatto di un giovane viso segnato dagli inestetismi dell’acne: così la modella 26enne dichiara guerra alle tecniche del fotoritocco.
La guancia postata non è quella di Cara Delevigne ma di Peter De Vito, un fotografo e illustratore molto popolare su Instagram. Il ragazzo, che per primo ha pubblicato l’immagine, ha dato il via al progetto #AcneIsNormal in cui, attraverso tre immagini, vengono mostrate le imperfezioni del viso causate dall’acne.
Un tentativo di ribellione a Photoshop e a tutti gli strumenti che cercano di rendere perfetti gli scatti senza però mostrare la realtà. Ormai è fortemente risaputo che le copertine delle riviste o il materiale dei servizi fotografici vengono modificati a più non posso, talvolta stravolgendo completamente il soggetto ritratto. Così il fotoritocco si trasforma in una sorta di censura che si rifiuta di rendere pubblici difetti e imperfezioni.
La stessa Cara Delevigne è consapevole di questo meccanismo che domina l’intero star system. Nel suo #repost, infatti, lei stessa scrive: «È così sbagliato che se avessi scattato io questa foto, non l’avrei potuta postare. Grazie alle donne coraggiose». Un appello, una richiesta a mostrarsi per come si è, accettando i pregi e i difetti che ci contraddistinguono.
La modella inglese non è, però, l’unica celebrity ad essersi scagliata contro Photoshop. Tra di loro, in prima linea, sicuramente Beyoncé che è andata su tutte le furie quando ha scoperto che i suoi scatti della campagna per H&M erano stati photoshoppati per snellirla. L’attrice Kerry Washington, dal canto suo, ha dichiarato di non riconoscersi nella foto pubblicata dalla rivista ADWEEK. Anche Lorde, attraverso Twitter, ha dato voce alla sua indignazione in merito ad alcune sue foto in cui erano state rimosse imperfezioni della pelle.
Insomma sembra proprio che gli stessi divi, sempre raffigurati belli e inumanamente perfetti, si siano stancati di vedersi stravolti e di non riconoscersi. Come a dire: siamo fatti così che piaccia o meno.
Alessia Mingori
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