Quando si scontrano cuore e testa, a volte non è facile capire a chi dare ascolto. Soprattutto se entrambi son state vittime, contemporaneamente, di fallimenti, ostacoli nei quali si può incappare, non di rado, nella vita. Proprio per questo, ci si lascia andare allo sconforto e, non riuscendo a metabolizzare l’insuccesso, non si riesce a vedere l’altra faccia della medaglia. Tuttavia, un’insegnante dell’Università dell’Ohio, Selin Malkik, si è domandata se esiste, un versante opposto, più oggettivo, mediante cui approcciarsi positivamente ai fallimenti della vita.
Secondo la Malkik, ignorare le proprie emozioni negative corrisponde a sottovalutare, allo stesso tempo, eventuali segnali d’allarme dati dal nostro corpo e indicanti qualcosa che non va. A tal proposito, pagina99 ha riportato un test, svolto proprio dalla docente, in cui sono stati coinvolti diversi individui. A questi è stato chiesto di cercare online un frullatore, con in palio una ricompensa in denaro per chi avesse trovato il più economico. Nessuno dei partecipanti, però, sapeva che ve ne fosse uno al prezzo inferiore di 3 dollari, e questo, per molti, è equivalso a un fallimento. Successivamente, è stato chiesto loro di cercare un libro da regalare: quelli che hanno fatto leva sui propri sentimenti, percepiti dopo il fallimento di non aver vinto, sono riusciti a trovare la sorpresa migliore da fare a un amico.
Ciò che Selin Malkik ha cercato di far capire per mezzo di questi esperimenti è che, tenere in considerazione le proprie emozioni negative, per quanto deleterie, contribuisce a migliorare sé stessi nella vita di tutti i giorni. Così, imparando a fare attenzione a ogni singolo episodio, sarà più facile farne tesoro per il futuro. Ovviamente, non è possibile meditare su tutti i fallimenti della vita: sta a noi decidere su quali concentrarci per trarne fuori l’insegnamento più giusto.
Anastasia Gambera
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