L’argomento non è assolutamente nuovo, anzi. Ma il bisogno di parlarne è impellente, soprattutto alla luce della diffusione capillare di Internet e dei mezzi di comunicazione. Se i benefici sono tanti, i rischi sono altrettanto numerosi, perfettamente e crudelmente narrati nella serie “Black Mirror”, incentrata appunto sull’uso delle nuove tecnologie. Di seguito un semplice elenco di alcune puntate più significative e dei conseguenti rischi derivanti dall’uso scorretto o smodato della tecnologia.
L’episodio 2×01, intitolato Torna da me, si occupa di questo tema complesso. Una giovane coppia, Martha ed Ash, si trasferisce in una zona lontana ed isolata. Ash è compulsivamente dipendente dai social network ed è infatti costantemente connesso ai propri account social. Il giorno dopo il trasferimento nella nuova casa, il ragazzo muore in un incidente e subito si paventa a Martha la possibilità di continuare a rimanere in contatto con il defunto tramite la creazione di un “nuovo Ash”. E a questo punto che anche la ragazza diventa letteralmente dipendente dal clone di Ash, dal mondo di Internet e dalla tecnologia ad esso legata. Fa riflettere la tematica del dolore e della perdita e la conseguente difficoltà di arrivare all’accettazione. Il dio-tecnologia è sempre presente e non ammette nessuna esclusione di colpi e nessun sentimento umano. Anzi, la società umana è ormai fondata sulla robotizzazione dei sentimenti, questi ultimi sono solo debolezze di cui liberarsi, nient’altro. Al contrario, le dipendenze vengono favorite ed incentivate e tutti finiscono per adottare gli stessi meccanismi di difesa per sopportare il dolore.
L’episodio 3×03 racconta di Kenny, un ragazzo all’apparenza timido e introverso. Una sera scopre che la sorella gli ha infettato per sbaglio il laptop con un malware e Kenny per toglierlo scarica un programma da un sito grazie al quale un hacker prende il controllo della sua webcam. Successivamente, il ragazzo viene ripreso mentre si masturba e viene contattato in modo anonimo poco dopo da una persona che minaccia di rendere pubblico il video se Kenny non ubbidisce ai suoi ordini. Da qui iniziano una serie di avventure e ricatti che portano Kenny al punto da dover uccidere perfino un uomo. Si scopre a fine episodio che Kenny è un pedofilo e che l’hacker l’ha punito di proposito per fare giustizia e farlo arrestare. In modo molto brutale, questa è la trama generale che pone un finale quasi perbenista della puntata, un finale inaspettato magari, ma in ogni caso con punte di giustizia privata che non dovrebbe appartenerci. A cosa la società è disposta pur di tenere dei segreti? In che modo si può punire un’ingiustizia senza ricorrere alla legge? Semplice, tramite Internet. Ma forse il tutto diventa molto e troppo semplice, la giustizia privata può venire fatta da chiunque, per qualunque ragione e con la forza dell’anonimato. Si può delinquere e si può punire, rimanendo spesso impuniti. Internet però non è uno spazio vuoto auto regolamentato, le leggi ci sono e devono e possono essere applicate.
Nel secondo episodio della prima stagione gli uomini vivono senza contatto col mondo esterno. Il loro unico scopo è guadagnare una valuta attraverso la sola attività che gli è permessa: pedalare su una cyclette. Hanno a disposizione una sola via d’uscita da questa vita e cioè la possibilità di partecipare a un talent show. Tutti indossano una tuta da ginnastica grigia e possiedono un “doppel”, un avatar virtuale che si può personalizzare con vestiti per pochi soldi. Questo episodio rappresenta la satira nei confronti della necessità costante dell’uomo di cercare popolarità attraverso i programmi d’intrattenimento. Il protagonista dell’episodio descrive perfettamente la tesi dell’episodio e il rischio di una società basata sulla fama facile, raggiungibile tramite l’uso della tecnologia: «Tutto quello che facciamo, i nostri discorsi sono pieni di cazzate. Insomma, sapete qual è il mio sogno? Il mio sogno più grande è comprare un cappello per il mio avatar, una cosa che neanche esiste! Desideriamo stronzate che neanche esistono e siamo stufi di farlo. Dovreste darci voi qualcosa di reale, ma non potete, giusto? Perché ci ucciderebbe. Siamo talmente apatici che potremmo impazzire. C’è un limite alla nostra capacità di meravigliarci, ecco perché fate a pezzi ogni cosa bella che vedete. E solo a quel punto la gonfiate, la impacchettate e la fate passare attraverso una serie di stupidi filtri».
L’episodio pilota della serie tratta del Primo Ministro del Regno Unito, Michael Callow, che affronta un enorme dilemma scioccante, quando la Principessa Susannah, membro molto amato della Famiglia Reale, viene rapita. Affinché ella ritorni a casa sana e salva, il premier deve avere un rapporto sessuale completo con un maiale in diretta nazionale. Una riflessione su quanto l’opinione altrui manovri la società, su quanto sia facile manovrare, tramite l’uso della tecnologia, anche persone apparentemente intoccabili come il Primo Ministro e l’unica cosa importante pare insomma essere la reazione emotiva del popolo. Da qui, l’inevitabile riflessione sul voyeurismo di massa e l’influenza dei social network.
La puntata 2×02, intitolata Orso Bianco, inizia con la visione di una donna di nome Victoria Skillane che si sveglia seduta su una sedia e scopre di non riuscire a ricordare alcunché della propria vita. Uscita dalle quattro mura scopre però che tutte le altre persone sembrano ignorare la sua richiesta di aiuto, riprendendola inoltre con i telefonini. La donna viene aggredita da un uomo mascherato ma riceve l’aiuto di Jem, una ragazza in fuga come lei. La giovane rivela a Victoria l’atroce verità: la maggior parte della popolazione è stata vittima di un virus, diffuso sui dispositivi elettronici, ed è diventata totalmente drogata dalla compulsiva mania di riprendere tutto e tutti. Con l’aiuto di Victoria, Jem ha intenzione di distruggere il trasmettitore Orso Bianco, dal quale provengono gli strani segnali. Ma la realtà è ben diversa, si scopre che Victoria è in realtà una donna condannata per aver rapito una bambina di 6 anni, e per averla torturata ed uccisa,. Per la sentenza, la memoria di Victoria verrà cancellata ogni sera, e la mattina si sveglierà senza ricordare nulla, credendo di trovarsi in una sorta di momento di ipnosi collettiva in cui i pochi sopravvissuti vengono inseguiti ed uccisi da dei carnefici mascherati. Durante i titoli di coda, si vede lo staff di un vero e proprio parco dei divertimenti mentre si prepara allo spettacolo del giorno successivo e in cui il supplizio di Victoria viene trasformato in un vero e proprio show. Le persone con i telefonini sono, in realtà, i visitatori del parco, che ogni giorno possono assistere alla tortura della donna e registrare la scena. La spettacolarizzazione della cronaca nera e la mitizzazione del killer è evidente nei talk show di tutto il mondo e questo fenomeno televisivo e del web appare addirittura senza controllo.
Ciò che colpisce della serie Black Mirror è che anche la più surreale e improbabile ambientazione o tematica, è perfettamente applicabile ai giorni nostri. Questi rischi, sono tangibili, seppure fortemente esasperati. Fa riflettere che tutto ciò non è propriamente così horror come potrebbe sembrare.
Serena Borrelli
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