La medicina è in continua evoluzione e individua, giornalmente, nuovi ritrovati utili all’uomo per prevenire o contrastare le varie défaillance della vita. All’ospedale Sant’Anna di Pisa è stata effettuata una scoperta che andrà a rivoluzionare, nientemeno che, la chirurgia riguardante la falloplastica. Nello specifico, la protesi in questione potrà essere impiantata al posto del pene maschile qualora quest’ultimo riscontrasse qualche problema di erezione.
Strano ma vero, adesso sarà possibile anche sostituire l’organo erettile come fosse un arto qualsiasi, un ginocchio o altro. Fatto di materiali biocompatibili, Robot-Penis (questo il suo nome) può essere controllato non mediante corpi cavernosi, i quali, nella realtà, si riempiono di sangue permettendo il funzionamento del membro, ma con l’ausilio del cervello. Per l’appunto, le componenti possono cambiare consistenza attraverso il comando cerebrale. Ovviamente, il suo impiego non sarà utile solamente a livello sessuale, ma anche, e soprattutto, a livello medico, poiché permetterà la sostituzione del pene in presenza di eventuali malattie come il tumore. I segnali nervosi ricevuti non serviranno, difatti, solamente a governarlo, ma anche a percepire il contatto manuale, consentendo, quindi, anche l’urinazione e quant’altro.
Nel caso, invece, una donna volesse cambiare sesso, Robot-Penis potrà essere predisposto anche per questa evenienza. La trasformazione avverrebbe in modo completo, permettendole di avvertire tutte quelle sensazioni che avrebbe provato qualora fosse nata uomo. Come è facilmente deducibile, insorge ironia in casi come questo del pene robotico, ma il progetto sembra alquanto affidabile; naturalmente, non c’è paragone fra un organo riproduttivo vero e uno di metallo, ma se questo potrebbe apportare notevoli benefici alla vita di tutti i giorni, benvenuto Robot-Penis!
Anastasia Gambera
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