Archiviato il salone di Ginevra, gli occhi del mondo motoristico si spostano tutti in America, dove avrà luogo il salone di New York dal 25 marzo al 3 aprile. Tra le tante novità, ovviamente, non poteva mancare l’americanissima Chevrolet Camaro, che, arrivata la produzione quasi a quota 50 anni, si presenta in una veste tutta nuova, con più muscoli dentro e meno ferro fuori.
La ZL1, infatti, non solo rappresenta la versione più estrema della quinta generazione della Camaro, ma anche e soprattutto una validissima alternativa a tante super car europee. Basta guardarla per capire il carattere della nuova creatura di GM: le grosse nervature si estendono per tutte la carrozzeria, che partono dal cofano e si distribuiscono fino allo spoiler, calzando a pennello sia con i cerchi in lega da 20 pollici, sia con le prese d’aria e la griglia nel cofano, quest’ultime figlie del grande lavoro fatto in galleria del vento, totalmente incentrate sul tema raffreddamento del motore.
Sotto al cofano troviamo un mastodontico V8 6.2 litri con compressore volumetrico da 640 CV e 868 Nm di coppia. Non ci vuole certo un genio, dunque, per capire il perché di quel grande sfogo d’aria nel cofano, che sembra quasi volerci comunicare cosa contiene al suo interno. Le prestazioni ufficiali non sono ancora state diffuse, anche se la sensazione è che questa Camaro, come una gazzella nella savana, trovi il suo habitat naturale solo tra le barriere e i cordoli di un circuito grazie anche e soprattutto alla riduzione del peso totale, pari a 90 Kg.
Impianto frenante con dischi ampi 39 cm, pneumatici Goodyear da pista, sospensioni regolabili, differenziale a slittamento limitato e launch control. Assetto ed elettronica di ultima generazione, un mix ideale per creare qualche grattacapo ai migliori brand europei, freschi delle nuove presentazioni in quel di Ginevra.
Ma la vera chicca della nuova Camaro si innesta nella meccanica più pura, settore in cui Chevrolet ha dedicato uno speciale occhio di riguardo: cambio automatico a 10 marce, che già di per sé farebbe restare a bocca aperta chiunque. Pensate quale sarebbe la reazione del guidatore una volta al volante con questo 10 rapporti che promette accelerazioni più incisive e una miglior gestione della potenza a disposizione. Il capolavoro made in USA, infine, viene completato dagli allestimenti interni: sedili a guscio, volante sportivo, leva del cambio più corta e la possibilità di disporre del sistema per parametri e tempi sul giro.
Francesco Mascali
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