È la vettura più chiacchierata del momento, ha fatto parlare di sé per ciò che rappresenta e per la pesante eredità che porta sul groppone. La Bugatti Chiron sembra avere già le carte in regola per diventare l’auto dell’anno: oggetto del desiderio di molti e giocattolo fantascientifico per quei pochi che si potranno permettere un agglomerato di cavalli e ingegneria mai visto prima tra le auto di serie.
Mandare avanti la tradizione di un marchio storico come Bugatti certamente non è semplice, specie se sei la diretta erede dell’ormai leggendaria Veyron. La sportiva francese ha ridisegnato il concetto di supercar, ne è diventata il punto di riferimento, spesso irraggiungibile per gran parte della concorrenza, frantumando record su record. La Chiron però è riuscita ad andare oltre: più potente, più sofisticata, più costosa.
Gli esemplari realizzati saranno 500 e, nonostante il prezzo esorbitante pari a 2,4 milioni di euro (tasse e personalizzazioni escluse), le prenotazioni ammontano già a 1/3 del totale previsto per fine anno. A disposizione del selezionato numero di clienti vi sarà un intero team di tecnici pronti ad assecondare le più disparate e bizzarre particolarità da apportare alle singole auto, con una vasta gamma di colori per carrozzeria e pelletteria.
1500 CV, 1600 Nm di coppia, da 0-100 Km/h in 2,5 secondi, velocità massima (autolimitata) stimata sui 420 Km/h. I numeri del W16 da 8.0 litri quadriturbo farebbero impallidire anche le migliori scuderie di formula uno, cui la Chiron non ha proprio niente da invidiare. Il sistema delle turbine, inoltre, sarà a doppio stadio, con le prime due operative fino ai 3.800 giri i quali, una volta superati, faranno entrare in funzione le altre due, il tutto per dare una curva di erogazione piatta dai 2.000 ai 6.000 giri.
E se il solo motore, pronto per spedirvi nell’iperspazio o per un viaggio nel tempo stile “Ritorno al Futuro”, non vi convince, l’aerodinamica e la tecnologia a disposizione del guidatore faranno il resto. Le prese d’aria e le appendici mobili (specie l’alettone posteriore) riescono a gestire al meglio le proibitive velocità cui è soggetta la Chiron, i 10 radiatori, invece, non solo ottimizzano il lavoro di raffreddamento della meccanica, ma permettono, grazie al loro posizionamento, di ampliare il vano bagagli fino a 44 litri.
Le modalità di guida sono ben 5 e vengono selezionate in base alla velocità dell’auto. La modalità Lift, ideale per i percorsi urbani, è attiva fino ai 50 Km/h prediligendo il comfort alle prestazioni con assetto rialzato e ammortizzatori morbidi. L’opzione Auto bilancia automaticamente un assetto più conforme alle strade di tutti i giorni con quello più sportivo per alte velocità, ideale fino ai 180 Km/h; in Autobahn si ha un miglior controllo della velocità mentre le modalità Handling e Top Speed sono appositamente create per garantire le migliori prestazioni in pista, con l’ultima opzione che necessita addirittura della Speed Key. Un po’ come quelle chiavi che servono per lanciare missili nucleari dalle basi militari e qui, la similitudine, pare quanto mai azzeccata.
La Chiron, vista la velocità prossima a quella di un aereo da trasporto, ha realizzato, in collaborazione con Michelin, degli pneumatici ad hoc montati su cerchi da 20” nell’anteriore e 21” nel posteriore. L’impianto frenante adotta dischi da 22 mm di diametro in Carbon Silicon Carbide con pinze inedite forgiate in alluminio. Numeri da record per una vettura di serie che si ripetono anche nel cambio da 7 marce a doppia frizione e nella rigidità torsionale da 50.000 Nm per grado che, anche senza l’abbassamento del peso di 8 Kg, rappresenta già qualcosa di eccezionale.
La tecnologia a bordo, infine, è quella ciliegina sulla torta che completa un capolavoro di pregevole fattura. I gruppi ottici sono costruiti in alluminio e fibra di carbonio con una forma quanto mai inedita anche per un mostro come Bugatti; i dati di guida sono disponibili nei due schermi TFT, che affiancano il fondo scala a 500 Km/h del tachimetro analogico; mentre l’impianto audio è dotato di regolazioni in base al rivestimento scelto dal cliente per l’abitacolo dell’auto.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»