Droni sempre più sofisticati grazie allo sviluppo di Intelligenze Artificiali ancora più evolute. È il progetto cui sta lavorando anche l’Università di Zurigo, in Svizzera.
L’obiettivo dei ricercatori elvetici è quello di sviluppare nuove tecnologie AI che consentano ai droni autonomi di destreggiarsi senza problemi anche in ambienti molto stretti o particolarmente trafficati. A tal proposito è stato realizzato un nuovo algoritmo che consente ai droni di evitare gli ostacoli più pericolosi del traffico cittadino senza l’intervento di un pilota. L’algoritmo è stato denominato Dronet e nasce dalla collaborazione tra l’Università di Zurigo e il centro nazionale di ricerca NCCR Robotics. I droni dotati di questo algoritmo hanno una maggiore facilità di movimento all’interno di un ambiente trafficato, grazie ad un migliorato riconoscimento degli ostacoli che si possono frapporre al velivolo durante le sue evoluzioni. Non solo ostacoli statici, attenzione, ma anche elementi dinamici: se fin qui alcuni droni sono stati istruiti ad evitare tramite sensori a palazzi, alberi e cartelli stradali, con il nuovo algoritmo saranno in grado anche di evitare pedoni o autovetture in movimento. A differenza delle tecnologie precedentemente sviluppate, però, in questo caso non entrano in gioco dei sensori, ma una o più cam, tramite le quali il sistema in sostanza apprende a districarsi nel traffico e tra gli ostacoli come farebbe un bambino alle prese con i suoi primi movimenti. Osservando, ad esempio, autovetture e biciclette, l’algoritmo ha confermato di poter migliorare oltre alla capacità di movimento nel traffico cittadino, anche la capacità di rispettare le norme di sicurezza stradale e di districarsi all’interno di strutture interne emulando i movimenti degli esseri umani. I primi esperimenti sono stati effettuati applicando l’algoritmo ad un drone Bebop 2 della Parrot.
Come riporta Airway, il Parrot Bebop 2 rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore dei droni. Sviluppato partendo dai punti di forza del Bebop, il fratello più anziano, questo dispositivo ha una scocca in policarbonato ancora più elegante e al contempo resistente. Addio alle sezioni in polistirolo del Beebop che molte critiche avevano sollevato sin dal momento del suo lancio, vi sono solo delle rimanenze nella parte posteriore, in una zona sostanzialmente trascurabile. Venduto in due versioni, il Bebop 2 è acquistabile con o senza lo Sky controller, anche se comunque entrambi i dispositivi sono pilotabili senza problemi tramite smartphone o tablet. La fotocamera è posizionata frontalmente, in modo tale da garantire un’esperienza di volo in prima persona che difficilmente altri droni riescono ad emulare.
Rappresenta uno dei droni più stabili in assoluto: con questo quadricottero, infatti, è stato compiuto un importante passo in avanti nella stabilizzazione, che rende il pilotaggio semplice anche a chi non è particolarmente esperto. Resiste anche a condizioni di forte vento, garantendo al contempo un’ottima resa delle immagini. Insomma, stiamo parlando di un drone particolarmente adatto agli usi professionali e che continua a tenere il prezzo nonostante non sia proprio nato ieri. Attualmente, lo si può trovare su diversi negozi online ad un prezzo compreso tra 400 e 500 euro.
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