È uscito il nuovo trailer del gioco più bello di sempre, campione di vendite per la versione PS3 e anche per la versione remastered per PS4, reso noto durante la PlayStation Paris Games Week 2017: The Last of Us Part II. La prima cosa che colpisce è che non ci sono Ellie e Joel. Se ci si ricorda del reveal trailer del 2016, era tutto incentrato sui due protagonisti. Ellie era cresciuta suonando la chitarra accanto a una finestra, contenuto molto simile a quello del primo: un bel po’ di cadaveri sparsi a terra e un Joel molto trascendentale, al punto da far subito pensare che fosse morto e che facesse da coscienza per Ellie. In ogni caso, quel primo video era incentrato sulla particolare famigliola post-apocalittica preferita.
I personaggi di questo nuovo trailer, invece, sono tutti sconosciuti. E come afferma Neil Druckmann (regista e sceneggiatore del primo) in un’intervista contestuale, non si hanno informazioni su questi personaggi, sui confitti che li legano, sul dove e sul quando della scena, ma che sta ai fan provare a fare qualche ipotesi. La donna con la pistola parla di “apostati”, di “tarpare le ali”, e sembra una fanatica con due sottoposti i quali eseguono i suoi ordini; due ragazzini asiatici in pieno stile Others di Lost, e la ragazza muscolosa, la più misteriosa fra tutti. Sembrerebbe essere Ellie, ma quando poi la si vede bene in faccia si scopre che non le somiglia per niente.
C’è, naturalmente, anche la questione delle pance tagliate: tra gli impiccati se ne vede almeno un altro con le budella di fuori, e la donna, mentre punta il coltello, dice: «They are nested with sin». Che sia qualche problema con la procreazione causata dell’infezione che dilaga? Nel dubbio, si beneficia delle immagini, del solito livello strabiliante a cui ci ha abituati Naughty Dog, con la grandiosa inquadratura dei rami di quegli alberi nella prima scena. Sicuramente, la cosa importante è la storia, ma il comparto grafico è altrettanto apprezzato.
L’altra cosa che colpisce è la violenza, intensa anche per gli standard a cui ci ha abituato il primo The Last Of Us. Il buon Druckmann aveva già detto che se il tema del primo era l’amore, il tema del secondo sarebbe stato l’odio, e in quattro minuti, di odio sembra essercene a sufficienza, tra braccia spezzate, martellate in faccia, frecce nelle guance e strangolamenti acrobatici. Si spera che Druckmann sappia cosa sta facendo, perché se The Last Of Us era così, lo era grazie all’amore nato tra Joel ed Ellie.
Simone Traverso
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