TAORMINA – La seconda giornata della 62° edizione del Taormina Film Fest si è aperta con l’affascinante e bellissima Susan Sarandon. La manifestazione, che già conta più di sessant’anni, si svolge presso l’incantevole e suggestiva località siciliana di Taormina e quest’anno è stata prodotta e organizzata da Agnus Dei di Tiziana Rocca, General Manager del TFF, Chiara Nicoletti e Jacopo Mosca, co-direttori del comitato artistico. Tra gli ospiti del Festival non poteva mancare il premio Oscar Susan Sarandon, la quale ha presentato il suo nuovo film The Meddler di Lorene Scarafia. Nel film, l’attrice interpreta una vedova di New York che decide di seguire la figlia a Los Angeles per dare una scossa alla sua vita dopo il lutto subito. La diva hollywoodiana ha un legame particolare a questo evento grazie alla madre di origini siciliane, più precisamente della città di Ragusa.
Durante la serata, nella splendida cornice del Teatro antico di Taormina, alla Sarandon è stato conferito l’Humanitarian Taormina Award per l’impegno a favore della popolazione di Haiti. Il premio è stato consegnato da David Bell, membro del board of directors di APJ Artist for Peace and Justice, un’organizzazione no-profit fondata da Paul Haggis nel 2009 per promuovere pace e giustizia sociale nel mondo.
Susan ha anticipato il suo nuovo lavoro, ovvero una serie Tv di otto episodi dal nome Feud, dichiarando: «La storia riguarda la difficile collaborazione tra le dive hollywoodiane Joan Crawford e Bette Davis sul set del film Che fine ha fatto baby Jane?». Inoltre, ha voluto precisare: «Ho accettato di partecipare a questo progetto di Ryan Murphy perché negli episodi si evidenzia di come le donne, in quel periodo a Hollywood, non venivano trattate molto bene anzi, il mondo del gossip cercava di metterle sempre contro, poiché temevano che una possibile amicizia significasse un pericolo per Hollywood e il suo sistema. Ma quello che ci dovrebbe far più riflettere è se ancora oggi, nel mondo di Hollywood, la figura femminile viene vista come un tempo».
Marcello Strano
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