L’Italia è il primo Paese occidentale invitato come ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro, organizzata a Teheran dal 3 al 13 maggio.
Lunedì 3 maggio ha esordito, nella moderna cornice Shahr-a-Aftab, la trentesima edizione della Fiera Internazionale del Libro di Teheran, in programma fino al 13 maggio. Si tratta del più grande evento culturale, inaugurato per la prima volta nel 1988, di uno Stato in cui i libri di preghiera raccolgono da soli oltre il 35% delle pubblicazioni per un valore di 450 milioni di euro, ma le spese per lettura e spettacolo si aggirano attorno al 2% del reddito familiare. Quest’anno la kermesse libraria organizzata nella capitale iraniana, che nelle edizioni precedenti ha accolto oltre tre milioni di visitatori su una superficie di 125.000 metri quadrati, vedrà, dopo l’Oman nel 2015 e la Russia l’anno scorso, l’Italia come Paese Ospite d’Onore. «Siamo onorati che il nostro Paese sia l’ospite speciale di questo evento culturale» è stato il messaggio inaugurale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto dal sottosegretario ai Beni Culturalim, Antimo Cesaro, durante la cerimonia di apertura.
Un appuntamento che si carica di un forte valore simbolico, soprattutto perché la nostra Penisola è il primo Paese occidentale ad essere invitato come Ospite d’Onore. La partecipazione è stata possibile grazie alla stretta collaborazione fra gli enti coinvolti: i ministeri italiani di Affari esteri e Cooperazione internazionale, Sviluppo economico e Beni e Attività culturali e del Turismo, l’ambasciata italiana a Teheran, Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e infine il Centro per il libro e la Lettura, insieme con l’Associazione italiana editori. «Da un lato viene confermato il graduale riavvicinamento in corso fra Iran e occidente, assegnando al nostro Paese un ruolo di primo piano nel proseguimento di questo processo. Dall’altro, è l’occasione per l’industria libraria ed editoriale italiana di entrare in contatto con uno dei maggiori eventi culturali non solo dell’Iran, ma dell’intera area mediorientale» ha commentato con orgoglio la Farnesina. Soddisfatti si dicono anche i professionisti locali, concependo l’evento come incontro culturale, ma in grado di caricarsi di rilevanza sociale, soprattutto a fronte della politica di controllo delle pubblicazioni e censura adottata dal Paese. In Iran, infatti, ogni pubblicazione deve sottoporsi al vaglio del Ministero della Cultura, sebbene con l’elezione di Hassan Rouhani, nel 2013, la stretta del governo si sia significativamente ammorbidita.
“Bellezza senza tempo” è il leitmotiv del Padiglione Italiana, uno spazio espositivo di 300 metri quadrati, progettato dall’architetto iraniano Leila Araghian, in cui tredici autori italiani si confronteranno con i colleghi. In programma incontri e approfondimenti legati a vari temi: Alessandro Barbero parlerà di Medioevo, Marco Belpoliti di Italo Calvino, Gianni Biondillo indagherà gli spazi urbani, Melania Mazzucco avrà il suo focus nella storia dell’arte e ancora Valerio Magrelli racconterà il dolce Stilnovo, Valerio Massimo Manfredi esplorerà il confine tra mito e verità nel romanzo storico, Beatrice Masini si dedicherà alla fantasia, Michela Murgia parlerà di prospettive del futuro, il tenore e pianista Marcello Nardis si occuperà del potere della musica, con Luca Novelli si parlerà di ricerca scientifica, mentre il giornalista e scrittore Marco Pastonesi racconterà l’epica dello sport, il disegnatore Guido Scarabottolo renderà omaggio al personaggio di Pinocchio e infine, Michele Serra si occuperà dei giovani.
I visitatori potranno accedere all’area dedicata alla libreria per la vendita di libri in italiano, inglese e farsi; mentre è stata allestita un’area business riservata all’incontro fra editori e operatori professionali. La libreria, inoltre, annovera una selezione di titoli fondamentali della letteratura italiana affiancata alla a quella contemporanea. La “Bellezza senza tempo”, infine, sarà declinata anche attraverso una scelta di illustrazioni tratte dalla Mostra degli Illustratori di Bologna Children’s Book Fair 2017. Un’occasione, dunque, per provare ad incontrare nuovi lettori e soprattutto nuove generazioni, dal momento che oltre il 60% dei visitatori sono studenti sotto i trent’anni.
Francesca Santi
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