Nei suoi 102 anni di storia il premio Pulitzer non era mai stato assegnato ad un musicista che non fosse jazz o classico. Quest’anno è iniziata la rivoluzione: Kendrick Lamar esce dal ghetto con il suo album “Damn” ed è il primo rapper ad aggiudicarsi l’importante riconoscimento.
Nato a Compton, uno dei quartieri più caotici e violenti di Los Angeles, Kendrick Lamar Duckworth è un celebre rapper di trentuno anni. Il suo stile musicale riprende il genere che ha avuto origine proprio nel suo sobborgo, il Gangsta rap. I suoi testi, però, non sono stereotipati e convenzionali, non rispecchiano esattamente ciò che ci si aspetta da un pezzo rap attualmente. L’artista ha sempre vissuto in un’ambiente difficile, avverso, perciò ha trasposto le sue osservazioni e i suoi pensieri nelle canzoni. Spesso ha girato per le vie della città per parlare con le persone, trasformando poi i suoi appunti in musica. Ha fatto colpo sul “padre” di Eminem, Dr Dre, proprio perché è uno dei pochi che non si focalizza su se stesso, ma racconta ciò che lo circonda.
Proprio per la potenza delle sue parole, questa settimana Kendrick Lamar ha ricevuto il premio più importante. Tra le ventuno categorie per le quali viene assegnato ogni anno il premio Pulitzer c’è anche la musica. Il riconoscimento ottenuto dal rapper americano è più sorprendente del Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan. Infatti è il primo cantante nero, proveniente dal ghetto, ad ottenere questo autorevole premio. La motivazione data dalla giuria è che il suo album Damn riesce a catturare perfettamente la complessità della vita afroamericana contemporanea, regalando immagini toccanti.
Un album come Damn fa riflettere su molti temi crudi, pur mantenendo uno stile elegante. Si tratta di una vera e propria narrazione puntuale, dura, critica e coraggiosa della realtà afroamericana. Le canzoni hanno successo non solo per la ritmica o per il flow, ma soprattutto per il linguaggio autentico in cui ognuno di noi si può identificare. Non a caso Kendrick Lamar è molto apprezzato anche dagli altri personaggi del suo campo, tra cui Lady Gaga e Rihanna (che ha duettato con lui in Loyalty). Inoltre anche l’ex presidente USA Barack Obama aveva speso parole positive e importanti a favore dell’artista. Con il suo successo e grazie al peso dei temi trattati, una personalità del genere non poteva essere ignorata. Sono giorni felici non solo per il mondo del rap ma per la musica in generale, perché una rivoluzione sembra essere iniziata.
Sara Tonelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.