Cristina Milanese, in arte Kris, è una giovane artista romana. Il 10 marzo scorso è uscito il suo singolo Resto io, scritto da Daniele Conti e Federico Fabiano. Noi di Voci di Città l’abbiamo intervistata per raccontarci la sua storia e la sua passione per la musica.
Effervescente e dinamica, Cristina Milanese in arte Kris, giovane cantante di 27 anni nata a Roma si avvicina alla musica studiando canto e chitarra presso la Stemma Music Academy. Come se non bastasse si innamora della recitazione e si iscrive alla Saint Louis de France. Nel 2013 partecipa come corista nella nota trasmissione televisiva Amici di Maria De Filippi, l’anno successivo viene selezionata dalla 1star per la registrazione del videoclip Se bruciasse la città del cantante Massimo Ranieri e partecipa a due live organizzati dal Piper, storico locale della città di Roma, in occasione dei festeggiamenti per i suoi primi 50 anni. Dal 2014 fino al 2016 l’artista si è esibita nei locali della Capitale con la band conosciuta come Cristina e i poco seri. A settembre dello scorso anno ha pubblicato il suo primo disco che include il brano inedito Resto io, già in rotazione radiofonica dallo scorso 10 marzo, scritto da Daniele Conti e Federico Fabiano. Inoltre nello stesso progetto è presente la cover de Il mare d’inverno, uno dei più grandi successi di Loredana Bertè.
Attualmente Kris è impegnata nel suo primo EP di inediti prodotto e arrangiato da Stefano Borzi (Tiromancino e Valerio Scanu), con la collaborazione del chitarrista David Pieralisi (Michele Zarrillo e Alessandra Amoroso) e del tecnico del suono Mirko Cascio (Daniele Silvestri e Fabrizio Moro). I sound preferiti dall’artista nelle sue canzoni sono le melodie del pop affiancate a sfaccettature del elettro/rock che prestano particolare attenzione ai testi, che interpreta con grande originalità. Per saperne di più sulla storia di questa talentuosa artista e sui suoi progetti futuri, l’abbiamo intervistata ed ecco cosa ci ha raccontato.
Abbiamo saputo che sei sia un’amante della musica che della recitazione. Ci vuoi parlare di quando e come sono nate queste due passioni?
«Verissimo. Sono due passioni nate insieme a me, basti pensare che già a 18 mesi di età intonavo le sigle dei cartoni ancor prima di parlare. In realtà ho iniziato prima con la recitazione, ottenendo ben presto riconoscimenti importanti a seguito dei miei studi presso la Saint Louise de France. Successivamente, muovendo i primi passi con lo studio del canto, ho voluto trasfondere queste doti recitative cercando proprio nell’acting un importante valore aggiunto alle interpretazioni musicali. Benché questa mia forte teatralità nel canto sia da alcuni criticata, ad oggi sono fermamente convinta che sia un punto di forza che mi identifica e diversifica».
Se tu dovessi descriverti o consigliare una canzone quale sarebbe?
«Senza pensarci troppo rispondo “Io canto” di Riccardo Cocciante. E la riposta sta proprio in alcuni versi della canzone: “Io canto, le mani in tasca e canto, per chi mi ascolterà, voglio cantare, sempre cantare”».
Hai partecipato ad Amici di Maria De Filippi come corista e sei stata selezionata per registrare il videoclip di Se bruciasse la città di Massimo Ranieri, partecipando a due live organizzati dal Piper in occasione dei suoi primi 50 anni. Come definiresti queste esperienze? E che cosa ti hanno dato dal punto di vista professionale e personale?
«Tre esperienze indimenticabili, ognuna diversa dall’altra per stimoli ed insegnamenti. Amici è un brivido lungo la schiena, un’emozione che toglie il fiato, un bagaglio di vita per infinite ragioni. Oltretutto è stata la mia prima apparizione in TV insieme ad altri coristi della mia età, facendo da contraltare alle finaliste di quell’annata (era l’anno di Greta e Verdiana nel 2013, ndr). Grazie a ciò ho imparato a gestire le prime ansie da prestazione. Le telecamere, i cori, l’euforia di cantare insieme a professionisti del settore e davanti al grande pubblico mi hanno lasciato tanto a livello artistico ed umano che ancora oggi utilizzo in ogni esibizione. La registrazione di “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri è stata un’altra emozione pura, il mio primo lavoro professionale in uno studio di registrazione. Lì ho realizzato quanto lavoro ci sia dietro una canzone, imparando a seguire le indicazioni del produttore musicale e del regista del videoclip che hanno curato ogni dettaglio per dare risalto alle mie qualità vocali ed interpretative. I due live allo storico locale romano “Piper” è stata un’altra enorme esperienza ed opportunità sotto tutti i profili. Salire su quel palco dal quale sono nati i più grandi artisti italiani mi ha dato tanta carica e tanta speranza. Sono state due serate di festa in cui ho rivisitato in chiave moderna il grande classico di Caterina Caselli “Nessuno mi può giudicare” avendo la possibilità di esibirmi per la prima volta con una grande orchestra diretta dal M° Alberto Laurenti (F. Califano – G. Ferri – etc). Non mi era mai capitato prima di esibirmi davanti ad un pubblico così numeroso che, cantando insieme a me, mi ha letteralmente trascinato in un vortice di energia e divertimento che ancora oggi non dimentico».
Abbiamo ascoltato il tuo inedito Resto io scritto da Daniele Conti e Federico Fabiano. Che cosa racconta? E quale messaggio vorresti trasmettere?
«“Resto io” è la mia vera storia raccontata in musica. È un invito a rimanere sempre se stessi nonostante tutti gli accadimenti o imprevisti che la vita ci presenta. Un testo autobiografico dove tuttavia ognuno di noi si può rivedere. È anche un invito alla positività e alla forza necessaria dopo una caduta, dopo una delusione, dopo un cambiamento esistenziale e di vita. Nel videoclip infatti ho voluto far partecipare esclusivamente parenti e amici. La scena finale è quella più significativa per me, perché nonostante accanto abbiamo tante persone importanti a sostenerci durante il nostro percorso alla fine siamo noi che scegliamo le strade da seguire, giuste e sbagliate che siano. Ecco perché la frase finale dice proprio “voglio, quindi sono e resto io!”»
Stai realizzando il tuo primo EP con inediti prodotto e arrangiato da Stefano Borzi con la collaborazione del chitarrista David Pieralisi e del tecnico del suono Mirko Cascio. Ci vuoi anticipare qualcosa di questo progetto?
«Si, sto lavorando con dei super professionisti che a dire il vero inizialmente mi hanno messo in difficoltà proprio a causa della mia piccola esperienza al loro confronto. Fortunatamente però si sono rivelate delle splendide persone, che con semplicità e professionalità mi hanno messo a mio agio lasciando il giusto spazio anche alla mia creatività. Insieme a questo fantastico team abbiamo creato un repertorio e un sound electro pop-rock che mi calza a pennello, dove l’elettronica viene utilizzata sulle ritmiche e i synth, il pop prevalentemente sulla scrittura delle melodie e dei testi e il rock per le chitarre e per dare quel tocco in più di saturazione che dona un tono e un carattere in più ai brani. A tal proposito posso anticipare che è già pronto il prossimo singolo “Bloody Mary” che dovrebbe uscire i primi di maggio perché pensiamo sia molto forte per l’estate e attualmente stiamo completando l’EP che dovrebbe essere pubblicato entro fine anno, dove si prevedono collaborazioni importanti che preferisco svelare più in là».
Katia Di Luna
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