Da tempo imperversa su Facebook la pagina Se i social network fossero sempre esistiti con la creazione di post piuttosto comici, inerenti a conversazioni fra autori, scrittori, filosofi e così via su svariati argomenti quotidiani. Tuttavia, il fascino di questa pagina è che, indirettamente, i fantomatici dibattiti si riferiscono quasi sempre alle opere di quegli autori, la vita e le gesta che li ha contraddistinti. Con quasi un milione di followers che li seguono assiduamente, ogni giorno i post di Se i social network fossero sempre esistiti generano migliaia di commenti che vedono gli utenti, come in una sorta di tira e molla, scambiarsi battute sullo stile della pagina stessa. Voci di Città, in esclusiva, ha intervistato i suoi admin per saperne di più sui progetti futuri di questa bellissima pagina.
Da cosa è nata l’idea di creare una pagina come questa?
«Momenti di ordinaria follia in mezzo alla routine lavorativa. Il gruppo iniziale era formato da quattro colleghi e il carattere di ognuno era, ed è tuttora, più o meno identificabile con quello stereotipato di certi personaggi della letteratura. Insomma, una battuta tira l’altra ed è stato un gioco da ragazzi. Ovviamente nessuno si aspettava questo successo».
I vostri post veicolano contenuti divertenti, ma di cultura: era questo il vostro obiettivo?
«Diciamo che non abbiamo mai avuto la presunzione di diffondere la cultura o, almeno, non era nei nostri obiettivi principali. La maggior parte delle situazioni e delle battute si riferiscono comunque al pensiero e ai modi di fare dei grandi del passato, quindi ci fa piacere quando, soprattutto nei commenti, si crea un dialogo costruttivo che, al di là della risata, stimola la curiosità verso un determinato autore piuttosto che un altro. Chiaramente, le caratteristiche comportamentali dei personaggi proposti da “Se i Social” sono esasperate, portate all’eccesso, allo stesso modo di come esasperati appaiono i nostri modi di fare attraverso la lente d’ingrandimento dei social».
Come date vita alle conversazioni che stanno facendo impazzire il popolo di Facebook?
«La maggior parte delle volte, da momenti di vita quotidiana. Ad occhi esterni, il processo può sembrare difficile e macchinoso, ma in realtà tutto nasce da una battuta fatta senza pensarci troppo, da un battibecco tra coinquilini o da una serata esagerata passata a vagabondare. A questo riguardo abbiamo la fortuna di avere degli utenti molto attivi i quali sempre più spesso danno l’incipit alle nostre conversazioni».
Quale sarà il futuro di Se i social network fossero sempre esistiti, soprattutto una volta raggiunto il milione di fan?
«Potrebbe essere lo sviluppo di nuovi format. In questo momento stiamo lavorando su un sito che è già online: www.tuttacolpadelleparole.it, un portale che propone approfondimenti e riflessioni sul mondo del cinema e della letteratura. Diciamo che è stato interessante sviluppare alcune tematiche con un approccio più serio e costruttivo. Ridere e far sorridere resta comunque la nostra massima aspirazione ed è per questo che sul sito abbiamo dedicato diverse pagine ai “Diari di Giacomino Leopardi”. In ogni caso, la spontaneità è un ingrediente che ci impegniamo a conservare in ogni segmento dello sviluppo di questo progetto; del resto, avere una pagina così seguita ci fa assumere anche delle responsabilità verso chi ci legge, per questo motivo non sono mancate immagini che, insieme al sorriso, hanno suscitato (speriamo) anche qualche sana riflessione».
Anastasia Gambera
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