BOLOGNA – I fine settimana bolognesi non sono mai tranquilli, soprattutto quelli autunnali, quando dal rientro delle vacanze la città si ripopola e gli studenti ritornano ad animare il centro e la cittadella universitaria. Il sabato appena trascorso, però, non è stato un solito sabato: i Collettivi Studenteschi avevano, infatti, organizzato una serata hip-hop in Piazza Aldrovandi, che ha fatto storcere il naso ai residenti a causa, secondo loro, della musica ad alto volume e della quantità di giovani radunatisi. Durissimo il commento di Rosa Amorevole, Presidente del quartiere Santo Stefano: «L’assordante invasione di migliaia di persone che hanno improvvisato una manifestazione durata fino al mattino, con tanto di DJ e vendita di alcool, è di straordinaria gravità. Rappresenta una palese violazione delle regole di civile convivenza e del diritto al sonno di cittadine e cittadini che vivono nell’area interessata».
D’altro canto, però, Vittorio Mondadori, presente insieme alla suo gruppo KeepTheFlow Crew per il concerto rap, racconta come è andata davvero quella serata: «La movida non era quella diversa da ogni sabato sera, la gente c’era e affollava le strade come al solito. In piazza Aldrovandi, dove la cassa ha smesso di suonare poco dopo la mezzanotte, c’erano all’incirca una cinquantina di persone, niente rave, niente sovraffollamento». Si sa, la verità assoluta non esiste, o quantomeno è sempre a metà fra due opinioni a volte contrastanti: «Io capisco i residenti che si lamentano per l’eccessivo rumore, ma finché è appena dopo mezzanotte penso che si possa anche essere un po’ più elastici, soprattutto se il tutto avviene in un giorno festivo, come il sabato. Penso che sarebbe giusto mettere un divieto sulla musica alta dopo l’unah di notte, anche perché la gente ha il diritto di dormire e riposare», aggiunge Vittorio, il cui pensiero si è dimostrato essere molto diplomatico e serioso per un giovane universitario. La soluzione? Forse venirsi più incontro, potendo godere così entrambe le parti della bella e animata Bologna.
Roberta Ventura
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