AGRIGENTO – Sarà la 73ª edizione quella che si svolgerà dal 3 all’11 marzo del Mandorlo in Fiore, la manifestazione più cosmopolita della Sicilia. Ad organizzare l’evento il Comune di Agrigento coadiuvato dal Parco Archeologico. Una grande novità quest’anno, fulcro dei festeggiamenti sarà il Palacongressi. Una manifestazione che cresce ogni anno sempre di più in qualità per far si che il meraviglioso patrimonio dell’UNESCO che è la Valle dei Templi possa ospitare i gruppi partecipanti, patrimonio immateriale. Una meravigliosa promozione di solidarietà tra popoli.
«Il Mandorlo non è solo tarantelle – dice il sindaco Lillo Firetto – ma anche una valorizzazione della Sicilia e delle sue bellezze». Sempre all’interno della manifestazione dal 2 al 7 marzo si terrà la 18ª edizione del Festival Internazionale “I Bambini del Mondo”, che come di consueto apre la manifestazione. Il festival ha ricevuto un prestigioso riconoscimento da parte dell’UNICEF, quale Ambasciatore di Pace. Il programma spazia anche nel campo eno-gastronomico, con la “Mandorlara”, la sagra del Mandorlo a tavola, appuntamento golosissimo ormai giunto all’11ª edizione. Ristoratori agrigentini delizieranno i palati con la preparazione di piatti dove protagonista assoluta sarà appunto lei: la mandorla. Ma questo non è l’unico momento aggregativo-esibizionistico, torna infatti il concorso Fotografa il Mandorlo in Fiore, ormai alla sua ottava edizione. Il patron, Domenico Vecchio, direttore di Agrigentooggi.it, raccoglierà gli scatti, amatoriali e non, più belli per poi pubblicarli su una pagina Facebook dedicata.
Un’edizione ricca di novità questa, dove tradizione e innovazione si fondono per creare bellezza e proiettarsi verso il futuro. Forza trainante di tutto questo è la valorizzazione del patrimonio immateriale, da lasciare alle nuove generazioni affinché possano farlo proprio, promuovendo sempre di più uno scambio tra culture e Paesi diversi. Messaggio che da sempre ha caratterizzato il Mandorlo in Fiore è quello di pace e concordia fra le Nazioni, e riteniamo che in un momento storico come quello che tutto il mondo sta vivendo, anche attraverso musiche, danze e costumi, si possa vedere l’altro come un fratello, che anche se diverso da noi ha tanto, ma tanto da insegnarci. Perché ricordiamoci sempre una cosa: nessun puzzle si costruisce con tutti i pezzi uguali.
Letizia Bilella
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