Almeno 20.000 tra bambini e ragazzi minorenni sono tra i civili intrappolati a Falluja, che le forze governative irachene stanno cercando di strappare all’ISIS. Lo ha detto l’UNICEF, chiedendo «a tutte le parti di proteggerli e di mettere a disposizione un passaggio sicuro a chi vuole uscire dalla città». Tra i pericoli per i minorenni a Falluja l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia cita «il reclutamento forzato, le strette misure per i controlli di sicurezza e la separazione dalle loro famiglie».
L’UNICEF parla di «rischi estremi e crescenti» per i minori intrappolati nella città assediata da mesi dalle forze governative, dove «cibo e medicinali si stanno esaurendo ed è limitata la disponibilità di acqua pulita». «Dall’inizio delle operazioni militari a Falluja – aggiunge l’organizzazione in un comunicato – poche famiglie sono riuscite a partire». Nei giorni scorsi sono circolati vari allarmi sulla possibilità che l’ISIS usi i civili come scudi umani e recluti bambini per combattere. Mentre sull’altro fronte si temono rappresaglie da parte delle milizie sciite sostenute dall’Iran contro la popolazione di Falluja, città simbolo dei sunniti iracheni, sospettati almeno in parte di sostenere lo Stato islamico.
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