Le posizioni recentemente sostenute dal Movimento 5 Stelle su alcuni temi quali la libertà di stampa hanno suscitato l’indignazione di Silvio Berlusconi, il quale non ha risparmiato critiche severe alla compagine di governo. L’ex Cavaliere ha infatti definito “illiberale” il clima creatosi negli ultimi mesi, a seguito di alcune posizioni sostenute dai membri dell’esecutivo. «C’è un’aria di illibertà, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura»: ha così apostrofato l’ex premier, in occasione del congresso dei giovani di Forza Italia della giornata di ieri tenutosi a Roma.
Il riferimento all’illiberalità potrebbe essere stato ispirato dalle parole del ministro della Giustizia Bonafede, il quale, ospitato da Lucia Annunziata in 1/2 ora, ha dichiarato che «chi è padrone di un giornale e ha interessi economici rilevanti può essere portato a direzionare l’informazione. La legge sul conflitto di interessi si farà e riguarderà anche l’editoria». Critico in tal senso anche Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri ed esponente del Movimento, che ha auspicato l’abolizione di ogni finanziamento all’editoria. Osservando gli ultimi sviluppi, Berlusconi ha quindi deciso di lanciare un monito nei confronti degli ex alleati del Carroccio: «Se continua così La Lega si accorgerà che non può tradire i suoi elettori e il governo cadrà. A quel punto ci sono due possibilità : o un mandato di governo al centrodestra che cerchi i voti in parlamento per una maggioranza, oppure nuove elezioni».
La risposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non si è di molto fatta attendere. «Io vado in fondo e sto qua per 5 anni, con il 30% o con il 50%» : ha dichiarato il segretario della Lega, riallacciandosi alle parole di Berlusconi e dimostrando la sua indifferenza verso le critiche ricevute. Il vice premier ha anche colto l’occasione per commentare il caso relativo all’assoluzione di Virginia Raggi e le critiche del Movimento verso i giornalisti che nelle ultime settimane avevano attaccato il sindaco della Capitale. «Faccio il giornalista e apprezzo la libertà di pensiero e critica, ma a volte non c’è informazione ma pregiudizio nei confronti di questo. Ma me lo tengo per me e vado avanti»: ha affermato Salvini, rimanendo un po’ vago rispetto alle posizioni assunte pubblicamente dai colleghi pentastellati. Alla luce di un probabile imbarazzo, forse di una semplice indifferenza verso la lotta tra la classe politica e l’editoria, Salvini fa intendere che le sue priorità sono altre. Restano però gelidi i rapporti con l’altra parte del centrodestra, che la Lega sembra aver definitivamente rinnegato, il che sembra rilegare Forza Italia in una posizione sempre più marginale. Che quella di Salvini sia la scelta più lungimirante o possa invece rivelarsi un futuro boomerang? Ai posteri l’ardua sentenza.
Francesco Laneri
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