VERONA – La città di Romeo e Giulietta può finalmente riabbracciare quei capolavori trafugati poco più di un anno fa dal Museo di Castelvecchio. Il colpo da 20 milioni di euro venne messo a segno da una banda di ladri nel novembre 2015, probabilmente con lo scopo di rivendere le tele in un secondo momento presso i Paesi dell’Europa dell’Est. Dopo il loro rinvenimento avvenuto a maggio di quest’anno all’interno di comunissimi sacchetti di plastica nascosti tra gli arbusti dell’isola di Turunciuk, lungo il fiume Dnestr al confine con la Repubblica di Moldavia, i quadri hanno trovato una sistemazione provvisoria tra le sale del museo di Kiev, in Ucraina, prima di essere ricollocati nella galleria d’arte scaligera.
Senz’ombra di dubbio si tratta di opere dal valore inestimabile in quanto a bellezza e raffinatezza. Vi è la Sacra famiglia con una Santa di Andrea Mantegna, la Dama delle licnidi realizzata dall’illustre pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, la Madonna della Quaglia del Pisanello, cinque dipinti del Tintoretto (Madonna allattante, Trasporto dell’arca dell’alleanza, Giudizio di Salomone, Banchetto di Baldassarre e Sansone), nonché il celebre Ritratto di giovane con disegno infantile eseguito nel 1521 dall’artista veronese Giovanni Francesco Caroto. Se da un lato il rientro delle opere in Italia rappresenta il punto di chiusura di una brutta pagina della nostra storia recente, dall’altro la triste vicenda spalanca la strada a un giro di vite sui furti che avvengono nel mondo dell’arte. Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) Dario Franceschini ha annunciato infatti che, di comune accordo con il ministro guardasigilli Andrea Orlando, si siederà al tavolo del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi con in mano «un disegno di legge che in sostanza identifica nuove tipologie di reato rispetto a danneggiamento e furto di opere di interesse di patrimonio culturale». Tradotto in altre parole significa che è diventato di fondamentale importanza compiere un passo in avanti a tutela dell’immenso patrimonio artistico e culturale di cui il Bel Paese dispone.
Gabriele Mirabella
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