Questa sera l’Italia di Gian Piero Ventura affronterà la Macedonia allo stadio Olimpico Grande Torino nel penultimo match delle qualificazioni ai Mondiali che si terranno l’estate prossima in Russia. Il percorso azzurro si concluderà lunedì, con la sfida in casa dell’Albania: la Nazionale dovrà presumibilmente accontentarsi dei playoff per accedere alla Coppa del Mondo, cosa che non accadeva dalla rassegna iridata di Francia ’98 (in quel caso eliminammo la Russia al San Paolo dopo aver pareggiato all’andata a Mosca). Per questo doppio confronto, due nostri redattori si sono messi nei panni del commissario tecnico Ventura e hanno provato a schierare gli azzurri secondo le loro idee. Ecco cosa ne è venuto fuori.
Izzo – (4-3-3): Buffon; Zappacosta, Bonucci, Chiellini, Darmian; De Rossi, Verratti, Parolo; Gabbiadini, Immobile, Insigne.
Il pesante ko incassato contro la Spagna in quel di Madrid lo scorso 2 settembre pesa ancora come un macigno, ma al contempo è necessario voltare pagina immediatamente e fare bottino pieno nelle ultime due gare di queste qualificazioni ai Mondiali. Centrare la qualificazione diretta è ormai un’utopia, dato che la Spagna difficilmente perderà punti in Albania o contro l’Israele, e il secondo posto che vale i playoff è ormai più che blindato, dunque i nostri hanno poco da chiedere alle imminenti sfide contro Macedonia e Albania. Basta un punto, infatti, per approdare al turno preliminare, ma l’obiettivo è rientrare fra le teste di serie.
Fossi nei panni di Ventura, approfitterei dell’assenza di Belotti per cambiare modulo e passare dal 4-2-4 a un più equilibrato 4-3-3, con Buffon tra i pali, Zappacosta e Darmian sulle corsie esterne e Bonucci e Chiellini al centro della difesa. A centrocampo, invece, spazio a De Rossi, Verratti e Parolo, con Gabbiadini e Insigne a comporre il tridente offensivo, alle spalle dell’unica punta Immobile. Occhio, però, anche ai possibili innesti a gara in corso, con le novità Pellegrini, Verdi e Inglese e le certezze Bernardeschi, Éder ed El Shaarawy.
Di sicuro non ci mancano le armi per far male e colpire la Macedonia, anche se la squadra di Pandev e Nestorovski non va sottovalutata: si tratta, infatti, di un organico insidioso, che già all’andata a Skopje ci ha messo in enorme difficoltà. Era il 9 ottobre, quasi un anno fa, e furono necessari il gol di Belotti (il primo in Nazionale) e la doppietta di Immobile per portare a casa i tre punti: il primo è l’assistente principale della sfida odierna nella “sua” Torino, in quello stadio in cui ha segnato caterve di gol, il secondo è probabilmente l’italiano più in forma in questo periodo.
Vorrei dare una possibilità a Bonucci: è vero, nel Milan non sta brillando, ma è pur sempre uno dei migliori centrali difensivi in circolazione e magari rivedendo al suo fianco uno tra Chiellini e Barzagli potrà ritrovare la solidità dei mesi scorsi. Meritano fiducia anche Zappacosta, reduce da una super prestazione contro Israele, e Insigne, che nel Napoli sta facendo vedere ottime cose. Dal primo minuto, inoltre, lancerei Gabbiadini, un giocatore spesso e volentieri sottovalutato ma che può essere molto utile alla causa azzurra.
Vigliotti – (4-2-3-1): Buffon; Zappacosta, Barzagli, Chiellini, D’Ambrosio; Gagliardini, Parolo; Insigne, Verdi, Candreva; Immobile.
Intrigante e pericoloso l’impegno di questa sera contro l’insidiosa Macedonia di Goran Pandev che latita ad esplodere in queste qualificazioni, ma che simboleggia una vera e propria mina vagante. All’andata i macedoni ci hanno fatto sudare freddo e ognuno di noi è rimasto bloccato sulle proprie poltrone in una posizione che ha lo stesso nome di chi, fortunatamente, ci ha consentito di vincere la gara: Immobile.
Questa sera occorrono i 3 punti ancora di più che all’Argentina ieri sera. Si, perché noi siamo italiani e di quello che fanno le altre nazionali ce ne freghiamo altamente: è la nostra bandiera che vogliamo vedere in alto, sul tetto del mondo. Quindi levati Messi e spazio a Insigne, unico e vero numero 10 che conosciamo e di cui dobbiamo leggere la targa.
La mia personalissima formazione, data la scarsa disponibilità a centrocampo di interpreti funzionali tra di loro, è un po’ spregiudicata, ma non sprovvista di due dighe come Parolo e Gagliardini, quest’ultimo reduce da più ombre che luci con la maglia dell’Inter, ma non per questo meno importante nello scacchiere di Spalletti. Il numero 5 nerazzurro dovrà dimostrare una buona capacità di palleggio, ma soprattutto quel guizzo nella fase di interdizione che farà la differenza nella zona più delicata del campo. Sia Gagliardini che Parolo sono molto bravi a inserirsi su suggerimento degli esterni: occhio dunque ai cross di Candreva e Insigne, maestri nell’arte delle sciabolate morbide.
Verdi sta vivendo un momento di grazie con il Bologna ed è giusto che questa ondata di talento venga cavalcata anche in maglia Azzurra. Lui è il tipo di trequartista che predilige un attaccante come Ciro Immobile: veloce, imprevedibile e mancino.
In difesa, Bonucci sembra il gemello cattivo e scarso di quello ammirato nei sette lunghi anni in maglia bianconera: giusto liberare il ragazzo da troppi pensieri e farlo accomodare tranquillamente in panchina in favore dei due massimi difensori italiani, magari molto meno bravi nell’impostare, ma sicurezze indubitabili. Zappacosta rappresenta in questo momento uno dei migliori terzini che abbiamo e anche al Chelsea Antonio Conte può confermare le ottime premesse su questo ragazzo. Attenzione a D’Ambrosio: il numero 33 nerazzurro è stato indubbiamente uno dei migliori in questo inizio di campionato e la sua sufficienza riesce sempre a portarla a casa; in questo momento, il non commettere cavolate, ma limitarsi a fare il proprio compitino soprattuto in difesa è fondamentale. Inoltre, può giocare sia a destra (in cui ricomporrebbe il tandem con Candreva) che all’occorrenza a sinistra.
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Categoria: Sport
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