Un cambio di strategia. È questo quanto richiesto dal ministero dell’Economia per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale. Un cambiamento che porterà la Guardia di Finanza a focalizzarsi esclusivamente sui grandi evasori, mentre lascerà all’Agenzia delle Entrate il compito di occuparsi dei piccoli evasori e degli errori nelle dichiarazioni dei redditi. Dunque, seguendo l’analisi de L’Espresso, le Fiamme Gialle si concentreranno sulle grandi elusioni e sugli specialisti di frodi, riciclaggio e giochi d’azzardo: settori che valgono miliardi di euro. Per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate, invece, il nuovo approccio si baserà sulla tax compliance ovvero un sistema più collaborativo verso il contribuente. Tuttavia, nel caso in cui il soggetto non collaborasse o rifiutasse di allinearsi alla proposta di sanatoria, si ritornerebbe alla classica verifica fiscale da parte dei finanzieri.
La speranza e la volontà sono che questo sistema porti più contribuenti a mettersi in regola da soli o, quantomeno, su imput dell’Agenzia delle Entrate, così da ridurre in maniera decisiva le lunghe liste dei controlli, permettendo alla Guardia di Finanza di focalizzarsi ulteriormente sui grandi evasori. Di per sé è un obiettivo molto ambizioso per l’immediato futuro, ciò nonostante il sistema riguardo la lotta all’evasione sta migliorando. A dimostrazione di ciò, come spiegato da L’Espresso, i risultati dell’ultimo rapporto annuale ottenuti dalle Fiamme Gialle sono oltre ogni aspettativa.
Uno dei temi sempre più caldi è quello del riciclaggio di denaro sporco che consiste nel reinvestire denaro guadagnato illegalmente, andando a “ripulirlo” acquistando per esempio case, palazzi, attività, società. Secondo quanto espresso da esperti della Finanza, nel 2016 il valore del riciclaggio è stato di 5,2 miliardi di euro. Dall’altra parte, invece, i beni sequestrati ai riciclatori hanno toccato quota 510 milioni di euro, segnando un +790% rispetto al rapporto dell’anno precedente. Questo dato è molto importante, perché indica l’inquinamento dell’economia italiana.
Ciò accade perché coloro che avviano attività commerciali utilizzando questi fondi, vanno a creare uno squilibrio rispetto a chi, nel rispetto della legge, chiede un finanziamento per poter dare il via alla propria attività.
Un tema che prende sempre più importanza è quello del terrorismo. Soprattutto dopo gli eventi degli ultimi mesi (pochi giorni fa a Londra l’ultimo attentato) gli investigatori si sono basati sul concetto che tali gruppi terroristici rimarranno forti finché essi saranno foraggiati. Per questo motivo, è fondamentale cercare di bloccare più flussi di denaro possibili diretti al finanziamento del terrorismo. A tale scopo è stato preposto un reparto speciale della Guardia di Finanza, il GIFT., ovvero il Gruppo Investigativo Finanziamento Terrorismo.
Come è facile dedurre, tale reparto si occupa di analizzare tutti i flussi che escono o entrano in Italia a favore di gruppi terroristici. I primi risultati hanno portato alla luce 570 operazioni sospette.
Guardando alla collettività, uno dei temi principali è senza dubbio l’evasione. Si stima che nel 2016 siano stati effettuati all’incirca 31 reati fiscali al giorno.
Nel corso dello stesso anno, sono stati recuperati 781 milioni di euro dalla lotta all’evasione. Questo, però, è solo l’inizio: le richieste di sequestro presentate dalla polizia tributaria ammontano complessivamente a 3,9 miliardi di euro, cifra che potrebbe dare un’importante mano a numerosi Comuni in difficoltà economiche.
Altro tema delicato in chiave collettività è quello riguardante le risorse pubbliche. Si tratta di tutto quel denaro sperperato e sprecato nella gestione dei fondi pubblici che costa allo Stato intorno ai 5,3 miliardi di euro. Su mandato della Corte dei Conti, le Fiamme Gialle hanno svolto più di 2mila verifiche e denunciato oltre 8mila persone, con l’accusa di danno all’erario. A ciò vanno aggiunte le 4mila persone accusate di abuso d’ufficio, peculato, corruzione e concussione. In questo ambito bisogna considerare anche gli appalti, dai più piccoli ai più grandi. La Guardia di Finanza ha stimato un valore complessivo che si aggira intorno ai 3,4 miliardi di euro.
I temi da affrontare sono tanti e la lotta all’evasione e a tutti gli ambiti affrontati è solo all’inizio. La speranza è che questo cambio di strategia all’interno del sistema possa portare a compiere un altro passo in avanti. L’ambizione è tanta ed è un lavoro complesso, però i primi risultati potrebbero arrivare già nel prossimo futuro.
Marco Razzini
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