L’ISIS occupa Sirte, città costiera della Libia, e si scatena la reazione degli States che chiedono immediatamente all’Italia la possibilità di utilizzare lo spazio aereo e le basi militari presenti nel proprio territorio. A tale richiesta, il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, ha risposto positivamente offrendo piena disponibilità a concedere agli americani l’utilizzo della base militare di Sigonella, in Sicilia, la più vicina alle operazione militari avviate a Sirte già dallo scorso lunedì.
Nonostante ciò, il ruolo dell’Italia nella nuova missione in Libia resta marginale; è stata smentita, infatti, l’indiscrezione secondo la quale droni americani sarebbero partiti dalla base di Sigonella e avrebbero già sferrato un attacco vincente contro il Califfato stanziato ormai a Sirte. Ciò che è certo è che gli unici velivoli decollati dalla Sicilia per sorvolare la Libia sono droni con funzione di sorveglianza, così come è stato dichiarato in un articolo del New York Times.
Nel frattempo, però, in Italia è scoppiata la polemica politica con a capo il vicepresidente della Camera Di Maio, delle fila del Movimento 5 stelle, il quale ha criticato apertamente la decisione del Parlamento di appoggiare la linea del ministro della Difesa che a suo parere è alquanto «pericolosa poiché rischia di aumentare il pericolo attentati in Italia».
Ester Sbona
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