Dopo circa un anno dalla conclusione della COP21, la conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, è avvenuta la ratifica dell’accordo tra USA e Cina su un futuro impegno per la riduzione dei gas serra entro il 2020. La conferenza, tenutasi proprio nella capitale francese e alla quale erano presenti i rappresentanti di 195 paesi, aveva al centro del dibattito il tema del surriscaldamento globale. L’intesa tra il presidente statunitense Barack Obama e il presidente cinese Xi Jinping prevede, entro i prossimi quattro anni, l’impegno nel cercare di ridurre la temperatura del pianeta di circa due gradi, limitando così le emissioni nocive. Ciononostante, gli esperti sono tutt’altro che soddisfatti: infatti, la ratifica firmata da Cina e Stati Uniti non è bastevole al fine di far partire i provvedimenti anti-inquinamento, ma è necessario che a firmare siano anche i restanti 55 paesi responsabili del 55% delle emissioni globali di gas serra.
Questo dovrebbe essere sufficiente per capire che la strada è ancora lunga, ma l’ottimismo a molti non manca di certo. «Un segnale forte, ma dev’essere un punto di partenza e non di arrivo. Ora è necessario velocizzare l’adozione di provvedimenti utili a evitare le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici e fare pressione a livello internazionale affinché si completi il prima possibile la ratifica dell’accordo» commenta il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Unufrio. Adesso la speranza degli ambientalisti è che i leader delle altre grandi potenze industriali decidano di accodarsi all’intesa siglata da Jinping e Obama. L’annuncio della ratifica, avvenuto subito prima del G20 di Hangzhou, è stato reso noto dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, il principale organo legislativo della Cina.
«È il momento in cui abbiamo finalmente deciso di salvare il nostro pianeta. Questa è la risposta a tutti coloro che pensavano impossibile centrare un target tanto strategico» ha dichiarato il presidente americano Barack Obama, che poi continua: «molti altri Paesi devono ratificare formalmente l’accordo perchè non ci siano più ritardi». Di conseguenza, dopo che due tra i Paesi più potenti al mondo hanno dato il buon esempio, non resta che attendere il passo avanti anche delle altre potenze. Oggi come non mai vi è l’esigenza di salvaguardare il nostro pianeta, è bene che si cominci a farlo sin da subito.
Francesco Laneri
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