«Sono appena tornato da una visita in Kuwait. Il Kuwait ha ospitato generosamente una conferenza sulla ricostruzione dell’Iraq e ha contribuito a mobilitare risorse critiche. La comunità internazionale ha mostrato la sua gratitudine al popolo iracheno per la coraggiosa vittoria su Da’esh (ISIL). Il sostegno è un voto di fiducia nel governo e nel popolo iracheno. Il Kuwait ha svolto un ruolo di leadership molto importante in questo incontro di grande successo. Sfortunatamente, gli sviluppi positivi in Iraq rappresentano un’eccezione nella regione. Questo contesto sottolinea la necessità di una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese che è durato troppo a lungo.
Sono qui per ribadire il mio pieno impegno personale – e l’impegno delle Nazioni Unite – a sostenere le parti nei loro sforzi per raggiungere una soluzione a due Stati. Una soluzione di due Stati democratici, Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace entro confini sicuri e riconosciuti. Una soluzione che affronta tutte le questioni relative allo stato finale sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi reciproci. Non esiste un piano B.
Tuttavia, dobbiamo affrontare la triste realtà di oggi. Dopo decenni di supporto, il consenso globale per una soluzione a due stati potrebbe essere eroso. Gli ostacoli sul terreno hanno il potenziale per creare una realtà irreversibile a uno Stato. È semplicemente impossibile quadrare il cerchio di una realtà di un solo Stato con le legittime aspirazioni nazionali, storiche e democratiche di israeliani e palestinesi. Allo stesso tempo, le condizioni per i palestinesi a Gaza – che è stata sotto il controllo di Hamas per un decennio – sono disastrose.
Le carenze nei finanziamenti delle Nazioni Unite per il soccorso e l’attività per i profughi della Palestina nel Vicino Oriente (UNRWA) sono una questione di interesse internazionale. Sono in gioco sicurezza umana, diritti e dignità di 5 milioni di rifugiati palestinesi. Quindi, anche la stabilità della regione. Faccio appello alla comunità internazionale per intensificare il suo generoso sostegno. Questo è un momento per il dialogo, per la riconciliazione, per la ragione. In questo momento di grave conseguenza, faccio appello ad un’azione concertata efficace da parte di tutte le parti. È più importante che mai.»
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