I risultati delle elezioni politiche nel Regno Unito continuano a far discutere. Il partito conservatore, dopo aver ottenuto una vittoria risicata alle urne, cerca da giorni possibili alleanze che permettano a Theresa May di formare il governo. Il partito della premier inglese si è confermato nuovamente la prima forza politica del Paese, ma senza ottenere la maggioranza assoluta e con un numero di seggi inferiore alla precedente legislatura. Il dato politico allarmante ha creato un clima di forte sfiducia presso Downing Street. Nella giornata di ieri, infatti, sono arrivate le dimissioni di Nick Timothy e Fiona Hill, alcuni strettissimi consiglieri della May.
Non è ancora chiara la causa che ha portato alla rinuncia degli incarichi dei due esponenti politici conservatori, ma appare evidente che la presa di responsabilità delle due figure tra le più vicine al primo ministro non sia la soluzione più efficace per risolvere la crisi interna. La polemica è stata poi alimentata dalle prevedibili reazioni della stampa: «È patetico vedere che Theresa May scarica la responsabilità sui suoi consiglieri, la leader è lei, lei ha preso le decisioni, è lei che deve dimettersi», scrive su Twitter Owen Jones, un commentatore del The Guardian. L’opinione appena riportata trova ampio consenso tra i conservatori: secondo un sondaggio del Daily Telegraph, circa i due terzi del partito Tory vorrebbero le dimissioni dell’ attuale premier.
Ma il malcontento diffuso presso i sostenitori del primo partito britannico non è solo dovuto al risultato deludente della tornata elettorale, ma anche agli scenari che si prospettano in merito alle alleanze necessarie per la formazione del governo. Allo stato attuale, sembra necessario un accordo con il Dup, partito protestante nord-irlandese, caratterizzato da ideologie fondate su omofobia e tesi antiabortiste. Sarebbero dieci i seggi necessari a Tory per raggiungere la maggioranza, contributo che potrebbe arrivare proprio dal Dup. Vi è già un accordo informale e nella giornata di domani potrebbe aversi l’ufficialità. Indipendentemente dall’esito delle vicende che si svilupperanno nei prossimi giorni, il dato che il voto dei cittadini ha lasciato risulta allarmante. Dopo il caos creato dalla Brexit, pare essersi aperta una lunga fase di instabilità politica nelle istituzioni del Regno Unito.
Francesco Laneri
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