Dopo il disastroso sisma del 24 agosto scorso, alcuni edifici pubblici e monumenti storici di Amatrice e Accumuli hanno subito ingenti danni, nonostante i documenti attestassero che le costruzioni rispettavano tutti i parametri del caso. È naturale, pertanto, interrogarsi sul come e sul perché siano crollati anche i pochi edifici che sarebbero dovuti rimanere intatti, o quasi. Alcune presunte irregolarità nella costruzione post terremoto del 1997 sono presenti nero su bianco: tra i casi più lampanti emerge quello della Torre Civica di Accumuli, risalente al XII secolo, e della caserma dei carabinieri. Entrambi i luoghi erano stati dichiarati totalmente antisismici, eppure il primo è stato gravemente compromesso e il secondo è andato completamente distrutto.
La relazione dell’ente attuatore sui 21 casi totali evidenziati (tra i quali i due appena citati) mostra gli interventi effettuati dal 1997 ad oggi, i nomi dei progettisti, le ditte incaricate e i due milioni di euro stanziati per l’occasione, più altri quattro milioni spesi dopo il 2009. Cifre degne di nota, che alla magistratura hanno consentito di formulare sostanzialmente una sola ipotesi: i certificati in questione sono stati falsificati. In effetti, sono state numerose le segnalazioni arrivate nei giorni scorsi ai Vigili del fuoco per case rase al suolo dalle scosse, nonostante l’ancoraggio per scongiurare ogni rischio. Anche ad Arquata si sono verificati casi analoghi: l’ufficio postale, la scuola, la sede del Comune e la caserma dei carabinieri dovranno essere demoliti perché dichiarati inagibili, nonostante fossero teoricamente a norma.
L’inchiesta ora aperta dalla magistratura si articolerà su due binari: da un lato si indagherà sulla regolarità degli edifici pubblici, dall’altro su quella delle abitazioni private. Nel primo caso, i magistrati coordinati dal procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva, si occuperanno di acquisire tutta la documentazione inerente agli stabili, al fine di ricostruire la storia di ciascuno e di interrogare architetti e ingegneri responsabili. Nel caso degli edifici privati, invece, i coordinatori dell’inchiesta si occuperanno di approfondire i presunti ancoraggi della certificazione di messa in sicurezza redatta al momento dell’acquisto di ogni immobile. Nonostante le congetture, i risultati sono ancora tutti da verificare.
Francesco Laneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.