Grazie al naso elettronico è possibile effettuare una diagnosi precoce del tumore ai polmoni, riducendo il rischio di morte purtroppo collegato a questa malattia.
L’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha finanziato con 150.000 euro l’innovativa ricerca sulla diagnosi precoce del tumore ai polmoni condotta allo Ieo (Istituto europeo di oncologia) di Milano da un team del Dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia. L’ospedale fondato da Umberto Veronesi ha ideato un naso elettronico, apparecchio simile a quello usato per l’alcol test, il cui fine è rilevare tracce di cancro nell’alito grazie a 8 sensori ispirati all’apparato olfattivo dei cani. Questo è possibile perché l’insorgere della suddetta patologia porta alterazioni nell’organismo a livello fisiopatologico, le quali possono essere individuate nel respiro e nell’urina. Analizzando il fiato di 146 pazienti, di cui 70 malati e 76 sani, i ricercatori sono riusciti a stilare una sorta di “impronta digitale” del tumore ai polmoni, rintracciabile in tutti i soggetti che ne sono affetti. Nel 2002 è stato costruito il primo prototipo di naso artificiale, ma ora è già pronto quello di seconda generazione, il quale passa da 8 a 10 sensori e che sarà utilizzabile anche per l’urina grazie al contributo dei cani appositamente addestrati dal Dipartimento di veterinaria della Statale. Grazie alla capacità di questi animali di riconoscere il campione di pipì dei soggetti affetti dal cancro, il gruppo di ricercatori guidati da Lorenzo Spaggiari è riuscito a riprodurre su uno strumento tecnologico l’acuità olfattiva dei cani, la quale permette loro di discriminare sostanze anche a concentrazioni bassissime.
Spaggiari spiega che «si tratta di un programma di screening da effettuare sui soggetti a rischio, per esempio i fumatori sopra i 50 anni: l’idea sarebbe quella di riuscire, un giorno, a fare quest’esame a coloro che sono a rischio dal medico di base. In questo senso si parla di diagnosi precoce: chi avrà degli esiti negativi da approfondire sarà sottoposto a esami più approfonditi», come la tac spirale a basso dosaggio che individua la posizione del cancro, il tipo e le sue dimensioni. «Quello al polmone – continua – è la prima causa di morte per tumore in Italia: se la malattia è all’esordio, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 54%, ma oggi solo il 15% dei casi viene identificato allo stadio precoce». Nell’aria che si respira esistono dei composti organici volatili detti Voc, derivanti dal metabolismo fisiopatologico alterato dalla neoplasia e che, quindi, ne costituiscono la “firma”: sono questi che vengono rilevati dal naso elettronico.
Il suddetto strumento, quindi, aiuta ad accorgersi della malattia nella sua fase iniziale, così da combatterlo fin da subito diminuendo il rischio di morte. «È un dispositivo olfattivo artificiale grande come un modem – spiega Roberto Gasparri, primo autore di uno studio su questo apparecchio – dotato di sensori al quarzo i quali, analizzando l’aria espirata, rilevano la presenza o meno dei Voc incriminati con una sensibilità del 90% per i tumori del polmone allo stadio 1». Si prevede che la ricerca mostrerà sempre nuovi biomarcatori che permetteranno al naso artificiale di distinguere anche le singole patologie. Solo dopo l’individuazione del morbo attraverso il naso elettronico, il paziente sarà sottoposto alla Tac spirale evitando un’inutile esposizione a radiazioni. Con la speranza che presto si possa trovare sulla scrivania di ogni medico di base, è importante ricordare che il primo passo da compiere per la prevenzione del tumore ai polmoni è smettere di fumare.
Martina Sacco
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